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Tu sì e tu no, è ufficiale

no green pass fotografi ok
Ci siamo. La ministra Lamorgese, quella che pur avendo le forze antisommossa già schierate in campo non è riuscita a prevenire un assalto alla sede Cgil di Roma annunciato dal palco due ore prima, quella che il sabato dopo ha lasciato svolgere una manifestazione sindacale nel centro di Roma con decine di migliaia di partecipanti assiepati alla faccia del distanziamento, e per giunta in pieno silenzio elettorale, ha deciso di vietare le manifestazioni dei No Green Pass “nelle aree sensibili”, che poi sarebbero i centri delle città, dove manifestano tutti, dai sindacati ai centri sociali, dalle sardine ai gretini, dai gay pride ai No Tav.

Quelli vanno bene, ma i No Green Pass vanno fermati e spostati, se proprio vogliono manifestare, in qualche periferia dove non danneggino il commercio. Perché – vi sembrerà buffo – la Lamorgese ha scoperto che i cortei in centro “determinano elevate criticità sul piano dell’ordine e della sicurezza pubblica, nonché sul libero esercizio di altri diritti, pure garantiti, quali quelli attinenti allo svolgimento delle attività lavorative ed alla mobilità dei cittadini”.

Tradotto dal burocratese, si è accorta che i cortei fanno casino, bloccano il traffico e danneggiano il commercio. Ma va? Sono settant’anni che la sinistra se ne fotte delle leggi (picchettaggi violenti, blocchi, scontri, danneggiamenti), delle autorizzazioni, del traffico bloccato e del commercio paralizzato. Ma i No Green pass, solo loro, disturbano e van fermati. Attenzione, perché è un grosso segnale d’allarme. Se si comincia a dire “tu puoi sfilare e tu no” si finisce dritti in Piazza Tien An Men. A primo corteo sindacale in centro, al primo blocco autostradale o ferroviario, ricordatevene.

collino@cronacaqui.it
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