I battenti del cancello

Tra i giornalisti ci sono i cacciatori (cronisti, investigatori) che portano la selvaggina delle notizie sulla scrivania mediatica, e i cuochi (commentatori, opinionisti, critici) che la cucinano. Questi ultimi devono scegliere ogni giorno cosa cucinare, e uno dei piatti più ghiotti è la mania idiota del ‘politicamente corretto’, col suo contorno ancor più idiota della ‘cancel culture’. Quella che pretenderebbe di abbattere, cancellare, censurare tutto quanto detto, scritto o fatto in passato che non rispetti i suoi canoni fanatici. L’ultima tavanata è la cancellazione dello Schiaccianoci. Lo Staatsballet di Berlino ha bandito per sempre l’immortale balletto di Tchajkovsky dalla sua programmazione perché presenta certi popoli con stereotipi scorretti: gli spagnoli come consumatori di cioccolato, gli arabi di caffè e i cinesi di tè. E’ come dare – dicono – del ‘macaroni’ agli italiani o del ‘mangiacrauti’ ai tedeschi. E allora? Questa idiozia di voler portare tutto al presente finirà solo quando i fruitori dell’arte si ribelleranno, e obbligheranno i governi a proibire per legge ogni correzione, taglio o divieto di fruizione delle opere del passato. Non sarebbe difficile. Molti Stati stanno già pensando a combattere per legge le fake news. Eppure questo sì che sarebbe pericoloso, perché significherebbe affidare la verità a chi intende servirsene a scopo di parte. La legge anticancel invece si limiterebbe a lasciare le cose come sono. Lo Schiaccianoci (o la scorrettissima Divina Commedia) devono restare come sono nati. Li trovate sconvenienti? Limitatevi a non guardarli, senza pretendere di vietarli a chi del vostro politicamente corretto se ne sbatte. Siete voi quelli da cancellare. collino@cronacaqui.it