I sassolini di Pollicino

A volte capita di sentire la mano diaccia di Catlin-a sulla spalla, e di stupirsi per la rapidità della vita vissuta. Lo dice anche la Bibbia nell’Ecclesiaste: la vita è un soffio. Ti guardi indietro e vedi solo poche immagini confuse di giorni che ti pare siano uguali. Invece no. Ogni vita è piena di cose diverse, dentro e intorno a noi. Provate a leggere, come ho fatto io con mio nipote Marco, un testo universitario di storia contemporanea. Il programma d’esame va dalla Grande Guerra al 2016. Un secolo. Ma se leggendo i fatti anteriori alla mia nascita notavo solo che li sapevo, con quelli dopo cambiava tutto. C’ero dentro anch’io. E ad ogni data, nome o avvenimento il pensiero andava subito a cosa facevo io in quei momenti. Eccomi in braghe corte ricevere un gelato inatteso da papà perché c’era la crisi di Suez “e forse domani saremo in guerra, addio gelati”. Eccomi su Tv7 con la feluca in testa a Palazzo Campana durante le occupazioni del ‘67. Eccomi nel 1989 al Sant’Anna mentre mi nasce la terza figlia, Maria Claudia, e cade il muro di Berlino. Eccomi distrutto nel 2005 alla sua morte, preceduta di poco da quella di Wojtyla. E così via. E’ il procedimento inverso a quello che uso quando non riesco ad addormentarmi: ricordare la vita anno per anno. Ad ogni anno devo incollare un’immagine, un ricordo, un fatto, a cerchi concentrici. Al primo cerchio, fatti personali o di famiglia. Al secondo, storia minore, tipo scudetto del Toro. All’ultimo, se la memoria non presenta nulla negli altri due, la grande storia: 1994 vittoria di Berlusconi, 2001 attentato alle torri gemelle... Mi accorgo allora che la vita è stata lunga, e il sonno arriva. Ci siamo tutti, nel libro.

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