Che gran figlio di Putin!

Boom! Non c’è miglior incipit di questa parola per un Buonanotte sullo scoppio della guerra in Ucraina. Boom di ascolti su tutte le reti Tv. Boom di esperti sui social, subito convertitisi da virologi a specialisti di politica internazionale. Boom anche di richieste sul sito di Chiara Ferragni, la massima influencer di moda esistente, da parte dei suoi milioni di followers indecisi: oddìo, c’è la guerra e non ho niente da mettermi! Mentre Di Maio si trasforma da ministro cinque stelle a generale cinque stellette, l’occidente si prepara a domare l’orso russo con terribili sanzioni. Il caviale sparirà dal menu di Montecitorio, la vodka sarà vietata (ma solo nelle discoteche), proibita la vendita di balalaike nuove nei negozi di chitarre (ma si potrà suonare quelle già vendute), tolte le matrioske dai banchetti di souvenir e per comprare il salmone del Baltico ci vorrà il quarto vaccino. Nessun miliardario russo sarà più accettato nei resort della Costa Smeralda se non salterà alla reception gridando “chi non salta putiniano è”. Salvini, da fine stratega, ha dichiarato che le sanzioni contro la Russia sono l’ultima cosa che l’occidente dovrebbe fare: molto più efficace bloccare Putin su Facebook, Twitter e Instagram. Non su Youtube perché bisogna pur lasciare un canale aperto ai video sui bombardamenti che gli ucraini continuano a diffondere. E se i russi credono di spaventarci togliendoci il gas si sbagliano. Sta arrivando il caldo, e per mangiare siamo pronti alla barbecue sul balcone. Le sorti della guerra sono nelle mani della Ferrero: nessun esercito del mondo può combattere a lungo senza forniture continuative di Nutella. Credevi che scherzassimo, eh, Vladimir?

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