Carniere semivuoto

Segnatevi questi nomi: Tremolada-Gallina-Pucci. Sono giudici che non appartengono al sistema Palamara perché, dopo più di 6 anni di processo, hanno assolto con formula piena (il fatto non sussiste) Silvio Berlusconi nel processo “Ruby ter”. Quello in cui era accusato di subornazione di testimoni perché avrebbe pilotato con doni e denaro le testimonianze delle “olgettine” nei processi Ruby e Ruby bis. Il PM aveva chiesto per lui addirittura 6 anni di galera e 10 milioni di confisca, più le spese del lungo processo. Spese che adesso pagheremo noi (migliaia e migliaia di euro sprecati) come quelle del primo processo “Ruby”, da cui il Cav. è uscito ugualmente assolto con formula piena. L’unico processo Ruby in cui la Procura di Milano ha portato a casa qualche risultato è stato il bis, nel quale sono rimasti incastrati per favoreggiamento della prostituzione Emilio Fede (4 anni e 7 mesi), Lele Mora (6 anni e 1 mese) e Nicole Minetti (2 anni e 10 mesi). Erano loro che procuravano le donnine al Re di Arcore per le sue serate hard. Perché in Italia, siccome la prostituzione in sé non è un reato e neanche lo è il suo consumo, ma lo è il favoreggiamento, si condannano osti e camerieri non potendolo fare con cuochi e clienti. Catturare col trappolone Ruby solo il trio Fede-Mora-Minetti è stato per Titti la rossa come tornare con tre marmotte nel carniere da una battuta di caccia allo stambecco. Certo, alla fine il Berlusca ne esce come tombeur de femmes conclamato, ma non era un mistero. Ed erano sempre e comunque fatti suoi. Ma bisognava farlo sapere al mondo, specie all’estero, per rovinarlo politicamente. Operazione politicamente vigliacca, ma purtroppo riuscita. collino@cronacaqui.it