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C'è un video dell'attentatore

Vandalismo o vendetta? Il mistero dietro gli attacchi ai crocifissi

Un uomo prende di mira le chiese. Le indagini della polizia

Vandalismo o vendetta? Il mistero dietro gli attacchi ai crocifissi

+++ Aggiornamento: sono quattro ora le chiese profanate dal misterioso uomo che fa a pezzi i crocifissi ad Alessandria. L'ultimo episodio è di oggi, nella chiesa dell’Addolorata in via San Giacomo della Vittoria. Il misterioso attentatore ha preso il crocifisso appeso a un confessionale e l'ha fatto a pezzi +++

Un gesto di assurda violenza, che semina sconcerto e paura proprio in settimane in cui i luoghi di culto in tutta Italia sono già nell'elenco dei cosiddetti obiettivi sensibili, con la sorveglianza rafforzata da parte di polizia e carabinieri. C'è un uomo, già ripreso dalle telecamere, che entra nelle chiese e si accanisce contro i crocifissi, spezzandoli a calci.

Nello scorso mese di agosto, era successo a Prato: misteriosi vandali si erano introdotti in una chiesa e avevano danneggiato i crocifissi. Ora, però, l'allarme è arrivato in Piemonte, con tre episodi nel giro di un solo finesettimana.

E' accaduto ad Alessandria, dapprima nella chiesa di Santo Stefano: la croce dell'altare maggiore è stata spezzata in due. Poi, poche ore dopo, è toccato alla chiesa della Confraternita di San Giovannino in corso Roma, nel centro della città. Qui, addirittura sono stati due i crocifissi fatti a pezzi.

Episodi che destano allarme: fanatismo, semplice vandalismo o la rabbia di un singolo, magari una vendetta? Negli ambienti clericali, ovviamente, si cerca di buttare acqua sul fuoco, di non fare allarmismo. Lo conferma anche don Domenico Dell'Olmo, parroco di Santo Stefano, al giornale della diocesi, la Voce: "Abbiamo voluto tenere un profilo basso per evitare di spargere veleno e paura ingiustificati". Ma la notizia si è diffusa ugualmente in fretta.

L'uomo è stato però ripreso da alcune telecamere di sorveglianza e il filmato è stato consegnato alla polizia. E sempre don Domenico ha raccontato come ha agito il vandalo, pur non dando descrizioni o indicazioni particolari su di lui: racconta semplicemente di un uomo che entra, a metà mattina, fa il giro della chiesa, chiude una tendina del confessionale - forse pensava ci fosse qualcuno dentro? - poi sale sull'altare maggiore, smonta la croce e l'adagia sui gradini. A quel punto, prende la rincorsa e la spezza in due con un calcio.

Subito dopo, rimane fermo, a capo chino, facendo dei gesti non facilmente interpretabili: "Per me è come se fossero un pentimento" sostiene don Domenico. 
Quasi la stessa domenica a San Giovannino: l'uomo - a quanto pare lo stesso - entra, spegne le candele votive, si arrampica sull'altare e afferra la preziosa croce settecentesca, per buttarla a terra e spezzarla in due. Subito dopo, si dirige a una parete laterale, accanto alla porta, afferra un crocifisso e lo spezza a calci.
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