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In via Stradella

Rapina un negozio con un coltello ma la commessa la caccia a calci

Diceva «Dammi tutto o ti taglio la gola»: indagini in corso per risalire alla donna

Rapina un negozio con un coltello ma la commessa la caccia a calci

foto d'archivio

Elena ha ancora davanti agli occhi quel coltello che la rapinatrice le ha puntato contro: «Era lungo così» spiega la commerciante e con le mani disegna una lama lunga quasi 20 centimetri. Poi racconta la paura che ha provato intorno alle 18 di martedì.

E' successo tutto all'interno di Pazzi Passi, negozio di scarpe e abbigliamento in via Stradella 214/C: «Avevo già due clienti ed é entrata questa signora - ripercorre la negoziante - Non pensavo mai più che potesse farmi qualcosa».

Elena la descrive così: alta circa 1 metro e 70, capelli ricci biondi, scura di carnagione. Portava dei leggins grigi con banda nera laterale, scaldamuscoli azzurri, una felpa grigia e un piumino nero con cappuccio. Poi riprende il suo racconto, tutto immortalato dalle telecamere del negozio che ora sono in mano alla polizia.

«Ha iniziato a toccare tutto e a ruttare, probabilmente aveva bevuto o peggio. Io e le clienti ci siamo irrigidite, quindi le chiesto di uscire. Mi ha risposto: "Io faccio che cazzo voglio e me ne sbatto delle telecamere"». E' a quel punto che la donna ha iniziato con le minacce: «Vuoi veder che tiro fuori un coltello, ti taglio la gola e ti sgozzo per prenderti tutto? Fai uscire le clienti e sistemiamo noi due». A quel punto Elena e le due signore si sono spaventate davvero: Una cliente si è chiusa nel retro ed è riuscita a chiamare il 112. Io ho cercato di gestire quella donna. Le ho detto: "Vuoi davvero lasciare i miei due bambini da soli?"».

 

La rapinatrice non si è preoccupata. Anzi, ha tirato fuori un coltello dalla manica e lo ha puntato contro Elena per farsi consegnare l'incasso, poco più di 200 euro. Poi ha preso dei sacchetti e ci ha messo dentro tutto quello che trovava: borse, cappelli, guanti, sciarpe. Fino a quando è arrivata sulla porta: «Lì mi sono fatta coraggio, l'ho presa a calci e ho urlato per attirare l'attenzione. Nessuno è intervenuto ma almeno sono riuscita a chiudere la porta a chiave. E lei è andata via, anche se poco dopo è tornata perché si è accorta di aver dimenticato una busta».

La donna è poi scappata appena in tempo per non essere intercettata dalle volanti e dalla polizia scientifica, che hanno scaricato le immagini della videosorveglianza e hanno raccolto tracce di sangue sulla porta: «Spero che sia di quella maledetta e che riescano a rintracciarla - conclude Elena -. Poi deve stare in galera, io ho paura che ritorni. Ma ho voluto raccontare per mettere in guardia i colleghi della zona».

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