Motivo, appunto false comunicazioni sociali delle società quotate, accertate per i bilanci dal 2017 al 2021. Secondo l’accusa, Egea avrebbe esposto utili di esercizio, mascherando perdite superiori ai cento milioni di euro e azzerando così il patrimonio netto. Operazioni di facciata che dissimulavano lo stato reale del gruppo, uno squilibrio patrimoniale ed economico finanziario causato da strategie commerciali fallimentari, per esempio da contratti a prezzo fisso con le imprese o addirittura alla vendita sotto-costo di energia per errori di calcolo del prezzo di vendita. L’aumento delle materie prime del 2022 ha fatto il resto, causando la crisi irreversibile del gruppo che ha portato al risanamento in atto. E a un futuro ormai prossimo con il via libera all'acquisizione da parte di Iren della multiutility di Alba.
l'editoriale