Urbano Cairo faccia come Pianelli, vinca il campionato con il Toro

Urbano Cairo prese il Toro nel periodo più buio della società. Lo convinse l’allora sindaco della città Sergio Chiamparino e il neo presidente ricevette anche la benedizione di Diego Novelli, primo tifoso granata. Cairo fin qui è stato un buon presidente e ha garantito alla società quella stabilità che era mancata dai tempi di Ferruccio Novo. Anche Orfeo Pianelli, il presidente più longevo e vincitore dello scudetto del campionato 1975-1976, aveva navigato in acque non sempre calme, almeno dal punto di vista economico e finanziario. Ora i tifosi del Toro, o parte di essi, hanno annunciato una protesta e chiedono le dimissioni di Cairo, invitandolo a vendere la squadra.

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Lo accusano di pensare esclusivamente a far soldi e di non rafforzare l’11 granata. Cosa, questa, probabilmente vera (almeno in parte). Ma se mai Cairo dovesse vendere, chi sarebbe l’acquirente? Durante la sua presidenza l’unico che si è fatto avanti (almeno che si sappia) è stato un tal Ciuccariello, già titolare di un bar a Borgo Vittoria, e si sa come la storia è andata a finire. Uno vende, ma dipende chi compra e se c’è qualcuno disposto a farlo. Per il Torino sembra che proposte d’acquisto (serie) non ce ne siano. Certo, spuntasse l’emiro di turno, o il petroliere arabo, Cairo i conti in tasca se li farebbe e potrebbe anche vendere. Ma l’ipotesi, almeno allo stato dei fatti, sembra essere remota. Forse, più delle proteste, potrebbe un appello. Presidente Cairo, alla vigilia di un record, quello della longevità come patron della squadra (tra qualche mese supererà Pianelli), perché non ci prova anche lei a vincere lo scudetto? Provarci significa mettere mano al portafoglio, come chiedono i tifosi, ma anche programmare la rinascita del Toro a cominciare dal settore giovanile. E allora, iniziamo con il portafoglio. Distinti saluti.