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A Cambiano
30 Settembre 2024 - 16:19
Il suo corpo era in un’area dello stabilimento dove non ci sono macchinari. Aveva dei lividi sulla pancia e, intorno alle 15 di ieri, è stato ritrovato senza vita.
Si chiamava Marco Galasso il lavoratore morto all’interno della zincatura Checchin di Cambiano, in strada per Chieri 9. Aveva 57 anni, abitava a Santena. Era addetto alla pulizia degli scarti delle lavorazioni industriali.
Non è chiaro cosa sia successo in quegli spazi dove, dal 1959, vengono trattati i metalli per proteggerli dalla corrosione. Non è escluso un malore. Saranno le indagini dei carabinieri e dello Spresal dell’Asl To5 (Servizio Prevenzione e Sicurezza degli ambienti di lavoro) a ricostruire la dinamica della tragedia. Anche dall’azienda, per ora, nessuno vuole dire niente. E’ un’impresa familiare. Oggi i familiari erano chiusi all’interno degli uffici. All’esterno, fino al tardo pomeriggio, diversi addetti hanno continuato a lavorare. Caricavano e scaricavano alcuni materiali dai camion. Altre persone, intanto, entravano nello stabilimento con gli sguardi tristi e gli occhi lucidi. Avevano saputo da poco la notizia più triste.
Per provare a rianimare Galasso, è arrivata un’ambulanza medicalizzata della Croce Rossa di Chieri. Non c’è stato niente da fare, era già troppo tardi. Cosa gli è successo, tanto da far smettere il suo cuore di battere probabilmente nel giro di pochi minuti? Può aver influito qualche problema di salute pregresso? Le forze dell’ordine, per ora, escludono che si sia trattato di un imprevisto legato a un malfunzionamento di un’attrezzatura da lavoro. Tutte le altre ipotesi restano da vagliare e verificare. A Santena, il 57enne era piuttosto conosciuto. «Marco, non meritavi questa fine» lo ricorda sui social network un amico di lunga data, insieme a tanti altri che porgono le condoglianze ai familiari della vittima.
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