Muore schiacciato da un treno a 15 giorni dalla pensione: ora il suo titolare è nei guai

Aveva 61 anni e sarebbe andato in pensione dopo due settimane. Invece Umberto Leone è rimasto schiacciato da un treno merci. Era il 14 dicembre 2021 e ora il suo datore di lavoro è finito a processo per la morte del ferroviere residente a Spinetta Marengo, nell’Alessandrino: Stefano Romanazzi, ingegnere 56enne assistito dall’avvocato Andrea De Carlo, è accusato di omicidio colposo. Ieri si è tenuta una delle prime udienze a carico del titolare della Mercitalia Rail, dove Leone lavorava come macchinista. Secondo quanto ricostruito, erano le 22 di sera quando il 61enne si trovava al lavoro allo scalo merci di Orbassano insieme a un collega.

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Stando all’ipotesi di accusa, portata avanti dal pubblico ministero Giorgio Nicola, l’esperto ferroviere stava agganciando il locomotore al resto del convoglio, quando questo si è mosso improvvisamente e lo ha stritolato senza lasciargli scampo. Ma cos’è successo quella sera? Secondo il pm, Romanazzi ha omesso «di valutare i rischi delle operazioni di aggancio del locomotore». Il datore avrebbe dovuto «predisporre specifiche direttive sulle modalità di comunicazione tra agente di condotta (macchinista) e manovratore a terra». Infine il magistrato accusa il datore di lavoro di non aver regolato nel dettaglio «i divieti, le misure e le modalità anche temporali delle manovre»: tutte queste mancanze, stando all’ipotesi di accusa, avrebbero provocato la morte di Leone a sole due settimane dalla meritata pensione.