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La sentenza
03 Dicembre 2024 - 06:00
Chiamò il Telefono rosa facendo credere che il marito stesse per picchiarla, avvisò il 112 “vittimisticamente” e “in maniera del tutto pretestuosa”, al solo scopo di “mettere in difficoltà” l’uomo e additarlo come “autore di condotte illecite”.
Sono soltanto alcune delle ragioni che hanno convinto il Tribunale ad assolvere un 38enne torinese, difeso dall’avvocato Fabrizio Francese e accusato di aver maltrattato la moglie dal 2016 al 2021. Gli atti dell’accusa parlavano di insulti e minacce, da “Vorrei che morissi tu e il bambino che porti dentro”, “Fai schifo, ti ammazzo” e “Se non la smetti, ti ficco il coltello in gola”. L’uomo ha sempre negato tutto e, alla fine, i giudici hanno creduto a lui. La moglie, come si legge nelle motivazioni della sentenza, è stata giudicata “inattendibile”, “di indole aggressiva” e “mossa da una elevatissima conflittualità contro l’imputato” e da “pretese economiche” nei suoi confronti.
Le motivazioni citano un particolare che, se la vicenda non fosse così delicata, farebbe sorridere: la donna ha accusato il marito di averla minacciata più volte con un coltello ma a Natale 2017 gliene ha regalato uno.
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