Terminato l'interrogatorio di Edoardo Borghini. Il sindaco: "tensioni e litigi erano frequenti"

È terminato da pochi minuti l'interrogatorio di Edoardo Borghini. Il 63enne ha sparato e ucciso il figlio Nicolò nelle serata di ieri, al culmine di una lite. Secondo quanto detto ai carabinieri, l'uomo avrebbe respinto l'ipotesi che il giovane avesse problemi di droga.

Tragedia a Ornavasso: padre uccide il figlio al culmine di una lite

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Ad assistere alla scena la madre della vittima. Indagini in corso per capire il movente che ha portato al gesto estremo

Filippo Cigala Fulgosi, sindaco di Ornavasso (Verbano-Cusio-Ossola), descrive Edoardo Borghini come un padre premuroso e amorevole. «Conosco Edoardo, è sempre stato un papà attento al figlio, ma in modo positivo, mai maniacale. Era un padre che si poneva domande, che desiderava per il figlio stabilità, un lavoro, un posto nel mondo. Se è accaduto ciò che è accaduto, deve essere successa davvero una catastrofe».

Il primo cittadino ricorda anche episodi di preoccupazione del genitore per il figlio: «In passato Edoardo ha versato qualche lacrima di fronte a me. L’ho sempre visto come un papà molto attento, anche più di tanti altri genitori. Questo gesto mi ha colpito profondamente».

Secondo il sindaco, in casa si erano registrate recentemente tensioni e litigi frequenti, anche se le cause restano sconosciute. Cigala Fulgosi ha poi rievocato il passato di Nicolò, che «una decina di anni fa aveva lavorato per un breve periodo in Comune come operaio con una borsa lavoro» e che successivamente «sembrava aver trovato un’occupazione fissa». Tuttavia, negli ultimi tempi, il giovane era «sparito dai radar» del sindaco.