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Cronaca

Ecco chi era il tifoso dell’Atalanta ucciso durante una rissa

Riccardo Claris, 26 anni, colpito con una coltellata alla schiena. Arrestato un diciottenne: avrebbe confessato

Ecco chi era il tifoso dell’Atalanta ucciso durante una rissa

Riccardo Claris

Una lite nata per cori calcistici si è trasformata in una tragedia nella notte tra sabato e domenica a Borgo Santa Caterina, quartiere di Bergamo non lontano dallo stadio dell’Atalanta. Riccardo Claris, 26 anni, tifoso atalantino, è stato ucciso con una coltellata alla schiena durante una rissa. Per l’omicidio è stato arrestato Jacopo De Simone, 18 anni, che si è consegnato ai carabinieri dopo i fatti e avrebbe confessato l’aggressione. Riccardo Claris, originario di San Giovanni Bianco, era laureato in Economia e Commercio e aveva conseguito un master in Lussemburgo. Da gennaio lavorava in una finanziaria a Milano. Grande appassionato di calcio, non solo tifava Atalanta — era conosciuto come "Claris" nella curva Nord — ma aveva anche giocato, partendo dalle giovanili dell’Albinoleffe fino a militare in Promozione ed Eccellenza, con la Gavarnese come ultima squadra. I tifosi nerazzurri lo hanno ricordato domenica a Monza con uno striscione nel settore ospiti: “Claris ovunque con noi”, accolto da cori e applausi.

Secondo le prime ricostruzioni degli investigatori, tutto è iniziato attorno alle 23:30 di sabato sera davanti al ReefCafè, dove De Simone si trovava in compagnia del fratello gemello e di un’amica, festeggiando con cori la vittoria dell’Inter contro il Verona. I cori, però, non sarebbero stati graditi da alcuni tifosi dell’Atalanta presenti nella zona, e il diverbio iniziale si è rapidamente trasformato in uno scontro verbale prima e fisico poi.

La situazione è degenerata e la rissa si è spostata dalle vicinanze del bar fino a via Ghirardelli 27, dove vive De Simone. Qui, il diciottenne sarebbe salito in casa e tornato con un coltello. Rimangono ancora da chiarire molti aspetti, tra cui se i due gruppi si conoscessero e se De Simone e i suoi amici siano stati inseguiti fino a casa oppure abbiano semplicemente tentato di allontanarsi dalla lite.

Claris, secondo quanto raccontato dal familiare al Corriere della Sera, non sarebbe stato coinvolto all’inizio della rissa. Era a casa, dove vive con la madre, e stava dormendo. Sarebbe stato avvisato della rissa dalla compagna e, una volta sceso in strada, sarebbe rimasto coinvolto nel caos. «C’era in atto un conflitto fra due gruppi», ha spiegato lo zio. «Lui era a casa e, malauguratamente, è sceso». Il giovane è stato soccorso poco dopo l’una di notte, ma all’arrivo dei sanitari era già privo di vitaJacopo De Simone si trova attualmente in carcere in attesa della convalida dell’arresto. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Guido Schininà, proseguono per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e verificare l’eventuale coinvolgimento di altre persone nella rissa e nell’omicidio.

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