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Cronaca
27 Giugno 2025 - 23:50
Nonostante un utile netto in netto calo, Fininvest ha sorprendentemente approvato una generosa distribuzione di dividendi ai propri soci per un totale di 100 milioni di euro, il doppio rispetto all'anno precedente. La holding della famiglia Berlusconi ha chiuso il bilancio 2024 con un utile netto di appena 2,7 milioni di euro, una cifra nettamente inferiore ai 101 milioni registrati nel 2023. Questa mossa straordinaria, che ha visto l'assemblea attingere alle riserve disponibili, sottolinea l'importanza della gestione del patrimonio familiare all'interno di Fininvest.
Il significativo calo dell'utile non è, tuttavia, imputabile a un deterioramento del core business del gruppo. A pesare sul risultato finale sono state principalmente due voci straordinarie: una donazione di 60 milioni di euro alla Fondazione Ennio Doris, in linea con le volontà testamentarie del fondatore Silvio Berlusconi, e una svalutazione di 70 milioni di euro relativa al valore del Monza Calcio. La società calcistica è, infatti, vicina alla cessione. Al netto di queste componenti eccezionali, come si legge nella nota ufficiale, l'utile civilistico 2024 sarebbe cresciuto di oltre il 30% rispetto all'anno precedente, a testimonianza della solidità delle partecipate del gruppo.
Proprio il club brianzolo, storico orgoglio sportivo di Silvio Berlusconi e del fedele Adriano Galliani, si prepara a cambiare proprietà. La trattativa per la cessione del Monza è ormai a un passo dalla conclusione, con un gruppo di investitori statunitensi guidato dal finanziere Brandon Berger e dal suo fondo Beckett Layne Ventures al tavolo delle negoziazioni. La firma è attesa nei prossimi giorni, salvo sorprese. Una volta ceduto, il club non farà più parte del perimetro Fininvest, permettendo alla holding di liberare risorse da reinvestire altrove.
Sul piano industriale, Fininvest può comunque registrare dati positivi: nel 2024 ha generato ricavi consolidati per quasi 4 miliardi di euro, in crescita del 3% sull'anno precedente, e un risultato operativo di 280 milioni, con un incremento del 5,5%. Mondadori, MediaForEurope e Banca Mediolanum si confermano i tre asset principali su cui poggia la redditività del gruppo. La gestione finanziaria è improntata alla prudenza, con l'indebitamento netto sceso a 921,9 milioni, pur a fronte di investimenti cresciuti fino a 658,2 milioni. Il patrimonio netto del gruppo sfiora ora i 5 miliardi di euro.
Con la scomparsa di Silvio Berlusconi, avvenuta poco più di due anni fa, il controllo della holding è passato ai suoi cinque figli. Marina e Pier Silvio detengono ciascuno il 26,5% del capitale e circa il 53% dei diritti di voto, mentre Barbara, Eleonora e Luigi possiedono il restante 47%, in quote paritarie. Sarà proprio su queste percentuali che verranno distribuiti i 100 milioni di dividendo. Un'operazione che rafforza il legame tra la famiglia e l'azienda, in attesa di capire se — e come — si evolverà l'assetto della holding nei prossimi anni.
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