È morto Danilo Zuffi, il pioniere nascosto dietro ai grandi concerti

Si è spento all’ospedale di Imola, dopo alcuni giorni di ricovero, Danilo Zuffi, 71 anni, tra i più stimati e longevi professionisti della produzione musicale italiana. Il suo nome non compariva mai in cartellone, ma era uno di quelli che i palchi li faceva vivere, montare, funzionare.
Qualcuno lo ha definito il “Capo dei palchi”. “Una bella persona e un grande professionista”, ha detto Stefano Mirri, suo amico da sempre: “Era come un fratello”. Molti concerti ed eventi musicali a Imola, compresi quelli all’Autodromo, passavano per lui. Nonostante fosse in pensione dal 2022/2023, per gli eventi della città continuava a collaborare con l’Autodromo, rimanendo una figura centrale per la comunità musicale locale.

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Con Vasco Rossi e la società Live Nation, Zuffi fu tra gli artefici del leggendario Modena Park, uno degli eventi live più importanti nella storia della musica italiana. Nato a Imola nel 1953, Danilo aveva la musica nel sangue: da giovane suonava, ma il suo vero talento era dietro le quinte, come direttore di produzione, ruolo che in parte aveva contribuito a inventare in Italia.

Tanto che AssoConcerti lo ha ricordato così: “Ci lascia una figura storica del mondo della produzione live. Professionista di lungo corso, tra i primissimi direttori di produzione in Italia, è stato un vero pioniere di questo mestiere, quando il mondo dei live era ancora tutto da costruire. Ha visto cambiare il settore dai suoi albori fino ad oggi, lasciando un segno profondo e contribuendo alla crescita di molti tra i più grandi direttori di produzione delle principali aziende. AssoConcerti si stringe con affetto alla sua famiglia e ai suoi cari”.

Per chi i palchi li ha sempre vissuti in prima persona, Danilo Zuffi era noto come “zio Danilo”: un punto di riferimento e un amico, capace di lasciare tutti “senza parole”, come direbbe Vasco Rossi.
Il funerale dovrebbe svolgersi mercoledì 23 luglio nel pomeriggio.