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Il processo

Torino, chiesta la condanna per violenza sessuale: «Lei mi ha detto due volte di no»

L’uomo, difeso dall’avvocato Cesare Molteni, nega l’accusa parla di un gesto “maldestro”, di un malinteso tra amici

Torino, chiesta la condanna per violenza sessuale: «Lei mi ha detto due volte di no»

Una festa tra amici, una ragazza di vent’anni che prova a lasciarsi alle spalle un periodo difficile. Poi, il gesto che per la procura di Torino segna il confine tra un approccio e una violenza. L’imputato, un conoscente del padrone di casa, avrebbe tentato di spogliarla con la forza, «costringendola a subire atti sessuali». Per lui, la pm Fabiola D’Errico ha chiesto tre anni e cinque mesi di reclusione. L’uomo, difeso dall’avvocato Cesare Molteni, nega l’accusa: parla di un gesto “maldestro”, di un malinteso tra amici. «Lei mi ha detto: ti prego, non mi fare questo, due volte», ha ammesso in aula. «L’ho baciata, ho provato a toccarla, ma poi mi sono fermato». La ragazza, secondo la consulenza medica, presentava un’abrasione nelle parti intime e un livido sul collo. «Me lo ha stretto forte», ha raccontato. Secondo la Procura, gli amici dell’imputato – tra cui il padrone di casa – non sono credibili. «Non ho sentito nulla, il giorno dopo abbiamo giocato alla Play», ha detto uno di loro. La giovane, assistita dall’avvocata Francesca Bodo Corona, si è costituita parte civile. In aula ha testimoniato anche la madre: «Era spaventata, con la sciarpa tirata sul collo per coprire il livido. Mi ha detto di aver subito una violenza. Quando ha pronunciato quella parola, tremava». La sentenza è attesa a fine ottobre.

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