Don Alì picchiato a Milano: c’è chi dice sia solo una trovata spot

«C’è gente armata in macchina, fate qualcosa, polizia, non possiamo scappare per tutta Milano». A parlare, autoriprendendosi, è Don Alì, ancora lui. Che sui suoi social racconta di essere stato picchiato da «siciliani e calabresi». Li etichetta come «mafiosi» e nelle riprese c’è lui con il viso macchiato di rosso, quelle che sembrano ferite. Sembrano, perchè di una vera aggressione non vi sono prove tangibili e qualcuno ha già sottolineato come «sembri l’ennesima farsa del re dei maranza per fare un pò di rumore mediatico». Effettivamente, un paio di giorni dopo, Said Alì - questo il nome del 24enne nato in marocco che da anni pubblica e monetizza con i video delle sue malefatte - scrive nelle sue stories che presto «si comanderà anche su Youtube». Un modo per annunciare lo “sbarco” del fenomeno anche su un altro social. E intanto, domani, alle undici, in Barriera di Milano è atteso Paolo Del Debbio, il conduttore di Dritto e Rovescio, dopo che la sua troupe è stata aggredita proprio mentre si trovava sotto casa di Don Alì per realizzare un servizio, in seguito ai fatti che vedono il “capo” dei maranza e i suoi compari minacciare un maestro di scuola elementare mentre si trovava con la figlia di appena tre anni. Ovviamente, filmando e pubblicando il tutto. Un video che è rimasto online 17 giorni, finchè gli avvocati dell’insegnante - Davide Salvo e Davide Noviello - sono riusciti a farlo rimuovere a suon di querele e diffide stragiudiziali.

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