Carcere minorile, evade un ragazzo accusato di tentato omicidio

Un detenuto marocchino di 17 anni, imputato per tentato omicidio, è evaso nel tardo pomeriggio di ieri dal carcere minorile Ferrante Aporti di Torino. Il ragazzo, residente a Milano ma ristretto nel capoluogo piemontese, ha scavalcato il muro del campo sportivo sul lato Sisport. Da quel momento è in fuga: le ricerche sono tuttora in corso. Secondo l’Osapp, il sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria, l’episodio è l’ennesima spia di un sistema che, negli istituti minorili, viaggia ormai da tempo in condizioni considerate “non più sostenibili”. Al Ferrante Aporti mancano almeno venti agenti. Una voragine di organico aggravata dal trasferimento di parte del personale verso i nuovi istituti per minori di L’Aquila e Lecce.  Il sindacato aveva già chiesto le dimissioni del capo dipartimento Antonio Sangermano. Una richiesta che ora viene ribadita. E chiama in causa anche il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari: “Se c’è, dia finalmente un segnale concreto”.  Con il timore che, anche stavolta, eventuali responsabilità ricadano sugli agenti, “come già accaduto dopo la rivolta dell’agosto 2024”. Molto duro il commento del segretario generale Osapp, Leo Beneduci: “Questa evasione è la conseguenza diretta di scelte politiche e gestionali fallimentari. Da mesi denunciamo una situazione insostenibile, ma continuiamo a essere ignorati”. E il Ferrante Aporti non sarebbe un caso isolato: da settimane, al carcere Lorusso e Cutugno di Torino, due detenuti adulti autorizzati al lavoro esterno non hanno fatto rientro e risultano tuttora irreperibili.

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