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Ambulanze in ritardo in 41 Asl: il nuovo report è un campanello d’allarme

Agenas fotografa un’Italia a due velocità: screening in crescita, ma nei Pronto soccorso si resta anche 8 ore

Ambulanze in ritardo in 41 Asl: il nuovo report è un campanello d’allarme

Nel più recente report di Agenas sulle performance delle aziende sanitarie italiane emerge che quasi 4 Asl su 10 superano il limite previsto per l’arrivo delle ambulanze, fissato a 18 minuti dalle linee guida nazionali. Il quadro evidenzia un territorio in ripresa, mentre permangono forti criticità negli ospedali e nei Pronto soccorso.

Tempi di soccorso troppo alti

Su 110 aziende sanitarie, ben 41 registrano tempi superiori ai 20 minuti. La situazione più critica riguarda la Asl di Vibo Valentia, con una media di 35 minuti. Ritardi significativi anche in altre zone della Calabria, dove spesso si supera la soglia della mezz’ora.
Tempi elevati anche a Oristano (26 minuti) e Messina (25 minuti).

Le aree più efficienti sono la Giuliano Isontina (Trieste e Gorizia), che si attesta sui 12 minuti, e le Asl di Piacenza, Chiavari, Reggio Emilia, Parma e Genova, tutte intorno ai 13 minuti.

Screening in crescita, ma Pronto soccorso ancora in difficoltà

Il rapporto evidenzia un miglioramento degli screening oncologici e dell’assistenza territoriale, mentre restano critici i tempi di attesa e le permanenze prolungate nei Pronto soccorso.

Al Policlinico Tor Vergata, al Sant’Andrea di Roma e all’Aou di Cagliari, più di un paziente su cinque rimane in attesa per oltre 8 ore.

Accessi inappropriati degli over 75

Le performance peggiori, con circa un accesso su quattro, si registrano in:

  • Azienda delle Dolomiti

  • Ulss Polesana

  • Azienda Scaligera

Risultati migliori per l’Asl di Parma e per diverse Asl di Roma. In termini di efficienza, si distinguono il San Carlo di Potenza, il Dulbecco di Catanzaro e Perugia.

Screening oncologici: forti differenze tra regioni

Gli screening mostrano un quadro complessivamente positivo, con segnali incoraggianti anche dal Sud, seppur con forti divari territoriali.

Screening mammografico

  • Migliori risultati: Asl di Asti (82,5%), Ferrara, Trento

  • Peggiori risultati: Bari, Catanzaro, Cosenza

Screening della cervice uterina

  • In testa: Imola, Modena, Brianza

  • In coda: Cosenza, Sulcis, Alto Adige

Screening del colon-retto

  • Performance più alte: Aosta, Polesana, Alessandria

  • Più basse: Bari, Cosenza, Foggia

Assistenza domiciliare e chirurgia: chi va meglio e chi peggio

Per quanto riguarda l’assistenza domiciliare integrata (Adi), i migliori livelli di presa in carico si registrano in:

  • Ulss Polesana

  • Asl Molise

  • Asl Teramo

Le realtà con minore copertura sono invece Catanzaro, Gallura e Bari.

Interventi di protesi d’anca

Rispetto al limite dei 180 giorni, le performance più elevate si osservano in:

  • San Giovanni di Roma

  • Spedali Civili di Brescia

  • Aou di Padova
    (tutte oltre il 94%)

Le peggiori: Catanzaro, Cagliari, Brotzu.

Chirurgia oncologica

Interventi alla mammella entro 30 giorni

  • Migliori: Ao Pisana, Modena, Verona

  • Peggiori: Brotzu, Cagliari, Perugia (meno del 20%)

Interventi per tumore al colon entro 30 giorni

  • Migliori: Brescia, Padova, San Gerardo

  • Peggiori: Papardo, Dulbecco, Cannizzaro di Catania

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