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CRONACA GIUDIZIARIA

“V” di vendetta: 14enne condannata per sfregio e violenze contro coetanee, ecco le motivazioni del Tribunale

I giudici sottolineano la freddezza e la determinazione della ragazza: «Non c’è un solo istante in cui sembri vacillare»

“V” di vendetta: 14enne condannata per sfregio e violenze contro coetanee, ecco le motivazioni del Tribunale

Non è stata una lite tra adolescenti. La 14enne condannata a 3 anni, 7 mesi e 20 giorni di carcere ha orchestrato una serie di violenze pianificate e ripetute contro coetanee. Il 24 febbraio 2025 una compagna di scuola viene ferita con un accendino: una cicatrice permanente sul corpo e sul volto della vittima. Pochi mesi prima, il 29 dicembre, un’altra ragazza viene aggredita con schiaffi, calci e un coltellino alla coscia, tutto ripreso da un’amica incaricata di filmare la scena. Il gesto più eclatante avviene il 25 febbraio. La vittima è costretta a inginocchiarsi e a dire «Scusa, padrone» davanti alla videocamera. L’imputata le si siede addosso e incide una “V” sulla guancia con un cutter. Poi condivide il video con amici e social, cercando approvazione e consenso. I giudici sottolineano la freddezza e la determinazione della ragazza: «Non c’è un solo istante in cui sembri vacillare». Lo sfregio non è casuale. È un atto simbolico, pensato per colpire l’identità estetica e sociale della vittima, un trofeo, un monito, un segnale di controllo e leadership all’interno del gruppo. La scena appare quasi una messa in scena, studiata per essere “instagrammabile”, ma dietro c’è dolo e crudeltà intenzionale. La giovane aveva precedenti per violenze commesse prima dei 14 anni, archiviati perché non imputabile. Nel processo attuale le sono state negate le attenuanti: ha agito con fredda determinazione, senza alcun segno di pentimento, arrivando a minacciare la vittima: «Se lo dici a qualcuno ti ammazzo».

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