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La svolta

Acqua pubblica al 100% nel cuneese: il 2026 potrebbe essere l’anno della svolta

Passo decisivo verso la gestione pubblica dell'acqua: Cogesi ha i 69 milioni per liquidare il valore residuo a Egea, trattative con Iren e impegno sulla cessione del ramo d'azienda e la tutela del personale

Acqua pubblica al 100% nel cuneese: il 2026 potrebbe essere l’anno della svolta

Il percorso verso la gestione interamente pubblica del servizio idrico nell'Ato 4 compie un passo decisivo. Durante l'ultima conferenza, è stato ufficializzato che il consorzio pubblico Cogesi dispone dei 69 milioni di euro necessari per liquidare il "valore residuo" a Egea Acque. Si tratta della condizione economica essenziale per sbloccare l'impasse e avviare il passaggio di consegne.

La certezza dei fondi ha cambiato il tavolo delle trattative. Il confronto con Iren (subentrata a Egea) appare ora più sereno. Le parti sono al lavoro per una soluzione condivisa che eviti ulteriori lungaggini legali, trasformando la contesa in un dialogo operativo per la cessione del ramo d'azienda.

Uno dei punti più complessi riguarda il passaggio del personale. Il perimetro dell'operazione coinvolge non solo i dipendenti di Egea Acque, ma anche quelli di Tecnoedil Lavori, attivi sulla manutenzione delle reti.

Emanuele Di Caro, presidente di Cogesi, si dice fiducioso "la parte più difficile sembra essere alle spalle". L'obiettivo è arrivare a una governance unica e interamente pubblica, capace di programmare investimenti strategici sulle infrastrutture idriche di tutto il territorio cuneese.

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