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«Così Elisabetta racconta i miei 70 anni»

Sgarbi

Prima, nei panni del suo nuovo ruolo da sottosegretario alla Cultura del Governo Meloni, farà visita a Stupinigi e ad altre proprietà dell’ordine Mauriziano. Successivamente, alle 17,30, Vittorio Sgarbi svestirà i panni ufficiali per indossare quelli “borghesi” - anche se per lui, schietto e vero nel bene e nel male, il confine sembra non esistere - e assistere all’anteprima nazionale prevista al Romano del documentario “Vittorio-In un tempo fuori dal tempo”. Un film realizzato dalla sorella Elisabetta durante la festa del 70esimo compleanno del critico d’arte sopra una barca a spasso sul Po lungo le sponde del Polesine, loro terra di origine. Un evento ovviamente sold out, tra i più attesi della settimana del Torino Film Festival anche per via di un ospite molto speciale.

Allora, Morgan ci sarà?

«Non so, non lo sento da un po’, abbiamo litigato...».

Ma come? Dopo i suoi tentativi di dargli un ruolo istituzionale nel governo?

«Lui è un musicista, non ci sta lo ha detto anche durante l’ultima puntata di “Che c’è di nuovo” e si è arrabbiato. A parte questo, ci sarà. E con lui Mirco e Moreno degli Extraliscio che firmano la colonna sonora».

Come si sente a essere il protagonista di un film?

«Non sono il protagonista di un film, dato che mia sorella ha voluto semplicemente realizzare un racconto su di me durante la mia festa con gli amici e le persone più strette».

Un’idea originale il viaggio in barca per festeggiare.

«Sì, un racconto dal sapore felliniano che nasce, in realtà, dal desiderio di Elisabetta di dare un risposta al brutto servizio fatto dalle “Iene” in cui attraverso un montaggio studiato ad hoc sono state tagliate scene lunghissime e inserite solo quelle in cui io dico parolacce. E’ vero, io uso il turpiloquio, però è impossibile che in cinque ore io abbia solo detto volgarità. Ma lasciamo perdere...».

Qual è il rapporto fra lei ed Elisabetta?

«Da quando i miei genitori sono morti (Giuseppe e Rina, farmacisti ndr.) lei è stata la mia famiglia. Prima si è presa cura di loro poi, ha pensato a me. È nella sua indole, inoltre, non avendo avuto figli Elisabetta ha avuto modo di dedicare tutto il suo tempo a noi».

Sembrate molto diversi è così?

«Sì, esatto, è proprio così. Lei è più misurata e pondera prima di agire, io sono l’opposto, ho molti più conflitti e spesso ha dovuto subire la mia prevalenza».

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