I lavoratori riders di Just Eat a Torino, unitamente all’organizzazione sindacale SI Cobas, indicono a Torino un primo momento di sciopero per oggi, sabato 4 dicembre, contro la precarietà, quello che definiscono "l’accordo-truffa" firmato dai confederali e per la tutela della sicurezza e della salute che in particolare in questo lavoro sono constantemente messe in pericolo.
In queste settimane, infatti, i sindacati riferiscono che TakeAway.com non solo ha ripetutamente ignorato le richieste dei lavoratori, ma non ha voluto neanche incontrarli per affrontare le urgenti problematiche che i ciclofattorini vivono svolgendo la loro mansione.
In particolare, nella piattaforma presentata all’azienda, emergevano questi punti cruciali:
1) Via l’accordo integrativo firmato dai sindacati confederali che non solo è peggiorativo del contratto della logistica, ma precarizza ulteriormente il lavoro. In particolare, rifiutiamo l’inquadramento ai livello I ed L (livelli creati apposta per diminuire i già magri salari dei riders) mentre chiediamo che questi lavoratori siano inquadrati almeno come drivers di 4° Livello (9,64 euro l’ora di salario base) con l’applicazione integrale del CCNL Logistica e Trasporti, la quale comporta anche che la maturazione normale dei permessi (con l’attuale contratto I riders infatti ne maturano solo il 30%) e delle maggiorazioni corrette (lavoro domenicale pagato, supplementare al 18% invece che al 10%, notturno dalle 22 e non dalle 23 quando ormai il turno è finito).
2) Mezzi di lavoro (bici o scooter) che vengano forniti da TakeAway.com come in qualsiasi altra azienda della logistica: è impensabile che dei lavoratori subordinati debbano pagare con il loro salario le spese di manutenzione e lo stesso mezzo con cui lavorano. Nel periodo di transizione tra i mezzi propri e quelli aziendali, richiediamo inoltre un incremento significativo dell’indennità chilometrica. Oltre a ciò, a pochi giorni dall’inizio di dicembre, la maggior parte dei lavoratori non ha ancora ricevuto il kit invernale per poter lavorare (pantaloni antipioggia, scarpe antiscivolo, giacche invernali…): richiediamo l’immediata distribuzione di questo materiale fondamentale per lavorare.
3) Necessità di organizzare meglio il lavoro attraverso la suddivisione della città in almeno 4 zone che garantiscano la possibilità di non dove consegnare ordini a distanze che spesso arrivano fino anche a 20 km, e che in tal modo non solo peggiorano il servizio, ma rendono assai più rischiosa l’attività lavorativa, incrementando infortuni e possibili incidenti. È la norma infatti che i riders debbano lavorare in parti della città estremamente distanti da dove hanno lo Starting Point.
4) Stop immediato all’attività lavorativa in caso di maltempo, con garanzia del salario pieno in quanto turno di lavoro: non si può rischiare la vita, lasciando la decisione di fermarsi o meno all’arbitrio dei singoli responsabili, che in tante città tra cui Torino causa incidenti che possono tranquillamente diventare mortali. Se non ci sono le condizioni per lavorare, bisogna fermarsi per proteggere la nostra salute.
5) Rispetto della disponibilità per i turni data dai lavoratori: in caso di aumento di lavoro vogliamo che vengano date più ore contrattuali a chi ne ha fatto richiesta, con rimozione del sistema di aumento ore basato sulle note negative o positive; piena applicazione, inoltre, della clausola di precedenza rimasta carta straccia.
6) Rimozione dell’opzione di consegna al piano, pericolosa per il furto dei mezzi e per il rischio di contagio. Tamponi, DPI, gel igienizzante forniti gratuitamente dall’azienda per tutelare realmente la salute e prevenire il rischio di focolai.
Il messaggio del sindacato è chiaro: "Ci mobiliteremo, come lavoratori e lavoratrici, per difendere la nostra vita e i nostri salari, perchè ogni giorno rischiamo la vita in strada per una paga misera. Scioperiamo, uniti, per lanciare un segnale ai colleghi delle altre città, per dire loro che si può lottare ed alzare la testa!".
Concentramento alle ore 18 allo Starting Point Nord (Porte Palatine).
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