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«Con i fondi di Cosap e Tari paghiamo la vigilanza privata al nostro mercato»

vigilanza privata gn

L’incontro a inizio agosto con l’assessore alla Municipale del Comune di Torino, Gianna Pentenero, è stato solo il primo passo. Per gli ambulanti del mercato di piazza Foroni il problema sicurezza resta molto sentito. Spacciatori, tossici, scippatori sono tre delle tante note dolenti denunciate a più riprese da chi vive e lavora in quella che è da sempre una delle piazze più importanti della Barriera di Milano. «Eppure qui molti di noi - racconta Maximilian, dal suo banco -, sono scoraggiati perché sono anni che denunciamo le stesse criticità. La presenza dei pusher ci fa perdere clienti, la gente ha paura. E’ inutile negarlo».

LA PROPOSTA In vista della ripresa delle attività consiliari, l’associazione di mercato “La piazza Foroni” ha cominciato a muoversi insieme al movimento partite Iva (Altro) e all’associazione sindacale Goia. Con una nota congiunta verrà chiesto alla Città che i fondi destinati al ticket giornaliero (Cosap, Tari…) siano riservati al pagamento di una polizia privata, chiamata a sorvegliare e tutelare i tanti ingressi del mercato. Spesso presidiati da loschi individui che incutono timore nei passanti. «Noi paghiamo le tasse, con puntualità - spiega il presidente della commissione, Vincenzo Torraco -, ed è doveroso chiedere una tutela. Abbiamo bisogno di un servizio potenziato che ci garantisca di lavorare con tranquillità. Cosa che oggi non avviene».

OLTRE IL MERCATO Preoccupante, come detto, è la situazione oltre le “mura” del mercato storico del quartiere. Basta vedere le foto scattate dai residenti e dagli stessi ambulanti. Con tossici che si bucano in pieno giorno tra i camion in sosta o disperati che bevono sugli scalini, mentre a due passi un addetto Amiat è chiamato a pulire il marciapiede rischiando di essere aggredito. Per non parlare degli spacciatori che hanno colonizzato via Montanaro e i giardini di largo Palermo. Alla faccia delle telecamere, verrebbe da dire. Sì, perché qui la musica non è cambiata più di tanto dall’avvento degli occhi elettronici. E per farsi un’idea basta transitare a piedi la sera all’angolo con via Scarlatti.

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