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14 Ottobre 2022 - 08:34
La “bolletta” della Mole costa circa 12mila euro l’anno. Una goccia nel mare dei conti del Comune di Torino, eppure tra le misure di risparmio energetico attualmente al vaglio da parte dell’amministrazione c’è anche quella di spegnere il simbolo della città. Un intervento che si colloca in un piano più ampio che riguarda tutti i monumenti attualmente illuminati di Torino, dai ponti al monte dei Cappuccini. Per oggi è in programma la riunione della task force deputata a vagliare le opzioni e a scegliere quale porti il maggiore vantaggio in termini di risparmio energetico (e di costo in bolletta). Gli uffici dell’Ente sceglieranno, insieme a Iren, dove sia più opportuno intervenire anche sul piano dell’illuminazione pubblica. Non si esclude - ad esempio - un intervento sui lampioni, che verremmo accesi a lanterne alterne in alcune vie della città, coniugando l’esigenza di fare economia, con quella di mantenere illuminate e sicure le strade.
Il risparmio maggiore si avrà attraverso la chiusura di alcuni immobili di proprietà della città. Tra le ipotesi sul tavolo c’è quella di chiudere - per intere giornate - gli uffici del Palazzaccio di piazza Duomo, quelli di corso Racconigi e lo stabile di Corte d’Appello. I palazzi considerati “energivori” verrebbero tenuti spenti, i dipendenti saranno spostati e gli uffici accorpati. Un’operazione delicata, che potrebbe essere resa più semplice dal ricorso per alcuni allo smartworking. Queste sono solo alcune delle operazioni che la task force comunale esaminerà nei prossimi giorni in vista dell’inverno. Se le Luci d’Artista, giunte quest’anno al loro 25esimo anniversario, non sembrano in alcun modo in discussione, un discorso diverso verrà fatto per le luminarie di Natale. «Devono essere riadattate alle esigenze di questo periodo» ha commentato il sindaco Stefano Lo Russo, interrogato sulle attività in programma per le feste.
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