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IL SINDACATO

«La 500 non può salvare Mirafiori». Il segretario Uilm sulla transizione

All’assemblea regionale di Torino, Rocco Palombella: «Il piano europeo è un fallimento»

«La 500 non può salvare Mirafiori». Il segretario Uilm sulla transizione

Ex Ilva, «il governo ha fallito». Il duro commento di Rocco Palombella, segretario generale Uilm, denuncia il fallimento della transizione ecologica europea e le illusioni del governo sul futuro degli stabilimenti. Durante l’assemblea regionale dei delegati Uilm a Torino, il sindacalista ha definito le azioni del ministro Urso «un piano suicida». Intanto, scontri e mobilitazioni animano le piazze di Genova.

Ex Ilva

Palombella accusa il ministro delle Imprese e Made in Italy: «Non voglio polemizzare con Urso, ma continua a dire fandonie».
Secondo il segretario, «le sue parole illudono la gente. Il nostro obiettivo è farli lavorare i lavoratori, tenerli nelle aziende non a casa».
A Genova, 2mila operai hanno protestato con fumogeni e petardi contro la Prefettura, mentre si avvicina il 1 marzo 2026, data limite per lo spegnimento degli impianti di Taranto, con «effetti domino su Genova, Novi Ligure e Marghera».
Il ministro Urso ha rassicurato in un incontro con istituzioni piemontesi, inclusa la vicepresidente della Regione Elena Chiorino, affermando: «Non vi è alcun piano di chiusura, semmai di rilancio e ripresa produttiva». Tuttavia, Palombella replica che l’obiettivo di 4 milioni di tonnellate di acciaio è impossibile con un altoforno “sgangherato” e chiede l’intervento diretto della premier Giorgia Meloni.

Mirafiori

Sul fronte automobilistico, Palombella evidenzia la crisi di Stellantis: «Il 60% degli stabilimenti italiani è oggi fermo o in cassa integrazione». L’annuncio della nuova Fiat 500 ibrida a Mirafiori è «un segnale positivo, ma non è sufficiente». La 500 ibrida «non potrà rilanciare da sola lo stabilimento né sostenere gli altri siti produttivi».
Il sindacalista invoca un cambio di rotta sul blocco dei motori termici entro il 2035, insostenibile alla luce degli investimenti USA di Stellantis e dell’allentamento normativo di Donald Trump sulle emissioni. Serve coinvolgimento di produttori e governi per salvare occupazione e produzione italiana.
«Cosa deve aspettare l’Europa? - continua Palombella - Non ha fatto altro che mettere multe e stabilire periodi stringenti. Che si blocchi immediatamente il piano, lasciare un ampio periodo per decidere come trasmutare all’elettrico. Ma lasciando libertà di scelta ai cittadini senza imporre sistemi stringenti e senza avere infrastrutture e aver preparato la tecnologia necessaria».

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