“Radere al suolo il Parlamento...con tutti loro dentro. Basta un piccolo drone...pilotato a distanza da uno dei tetti di Roma...un 500 grammi di tritolo e lo lasci cadere durante la seduta...non lascerà alcuna prova e farà il suo effetto”. A scrivere queste parole che raggelano il sangue è uno dei “guerrieri No Vax”, uno di quelli perquisiti ieri nella sua casa e denunciato per istigazione a delinquere aggravata. Insieme ad altri 7 che progettavano di far saltare in aria i camion della tivù, dare fuoco ai ripetitori 5G e fare chissà cosa a casa del presidente del consiglio Draghi di cui si scambiavano l'indirizzo. Con un corollario di violenze sui giornalisti, definiti ancora una volta “servi del potere”, ma anche di medici, ricercatori e di chi si è espresso pubblicamente a favore dei vaccini. Gente pericolosa, di cui si ignora il peso di un seguito di altri fanatici raccolti sulla nuvola di Telegram che poi tanto nuvola non è se è vero che li hanno stanati proprio dal web, grazie alle chat. Otto, direte voi, sono poco e niente, e poi non si tratterebbe di gente collegata con frange estremiste o addirittura vicine al terrorismo. Persone normali come la cameriera padovana di 53 anni che stava organizzando un attacco al ministro Speranza, o il pensionato che collezionava armi e stava cercando di comprarne di nuove. Sono disoccupati, operai, portinai, camerieri. Gente dal profilo basso, ma dicono gli 007, molto determinata e arrabbiata. Ecco, c’è da chiedersi cosa c’entri questa voglia di rivoluzione con i vaccini. O se la campagna del generale Figliuolo non sia solo un catalizzatore di violenza repressa che non trova sfogo negli stadi o in una rissa da bar. Un vento d’odio che fa paura e getta ombre sinistre anche su chi, per timore o per convinzione, rifiuta il vaccino e si pone ai margini di una società che tenta di difendersi con l’unica arma che ha a disposizione. E che ora deve prendere le distanze dai “guerrieri” e dai loro suggeritori. beppe.fossati@cronacaqui.it
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