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IL BORGHESE

Un angelo se ne va
Addio piccola Perla

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

Un angelo se ne vaAddio piccola Perla

Carola Finatti e Antonio Parrinello

La piccola Perla non c’è più. Ha chiuso gli occhi per sempre nell’acqua tiepida della vasca da bagno. Doveva essere il bagnetto di un pomeriggio qualsiasi ma poi le mani della sua mamma l’hanno spinta giù, sempre più giù e la sua giovanissima vita si è spenta. Aveva 10 mesi, Perla. E la sua mamma, Carola, 34. Una donna fragile che non si è mai ripresa dal parto e non era riuscita a superare la depressione nonostante le cure. Perla è un altro angelo che se ne va in una giornata freddissima con il sole che lambisce appena le mura della sua casa di Nole, in Canavese. Una villetta bella e ordinata come immagino sia quella di una famiglia felice, almeno in apparenza.

E proprio questa villetta me ne ricorda un’altra, a Cogne, in Val d’Aosta, dove nel gennaio di 22 anni fa un altro angelo ha chiuso gli occhi sotto i colpi terribili inferti dalla mamma. Quella mattina Anna Maria Franzoni colpì 17 volte con un oggetto pesante e acuminato. C’era sangue ovunque sul letto matrimoniale ove il bimbo dormiva tra due cuscini. Samuele, questo era il suo nome, aveva appena tre anni. Quella tragedia innescò indagini complesse, si pensò addirittura a un mostro, un assassino che si era introdotto chissà come nella casa. Ma poi si capì. E Anna Maria, in un contesto di colpevolisti e innocentisti, tra flash dei fotografi e interviste tivù, finì in carcere.

I ricordi si spengono di fronte a questa vicenda che invece racconta un’altra storia fatta di depressione e di cure, di speranze e di un amore tossico verso quella creatura che in fondo voleva solo amore. E ci costringono ad immaginare il dolore del papà Antonio che tornando a casa ha trovato la porta chiusa ed ha immaginato tutto, ancora prima di vedere la piccola lì, immobile e la moglie coperta di ferite che si era inferta al petto e al collo dopo aver capito quello che aveva fatto. Il resto, a cominciare dal tentativo di rianimare la sua piccina e dall’elisoccorso che ha trasportato la donna all’ospedale, è solo cronaca. Resta il dolore che stringe il petto e non vuole andarsene. Addio, piccola Perla.

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