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Un match di boxe nell’uragano: il ritorno di un epico Lansdale

Lansdale

Per capire quanto uno scrittore è grande, bisogna leggere se e come scrive di sport, possibilmente di boxe. Joe R. Lansdale non ha bisogno di controprove, ma in questo caso leggere “L’anno dell’uragano” (Einaudi, 10 euro, traduzione di Umberto Rossi) è una dannata emozione. Lo scrittore texano (oggi al Salone, ore 14.15, Sala Azzurra nel padiglione 3) è in Italia per presentare il nuovo romanzo, “Moon Lake”, ma Einaudi in contemporanea ripubblica questo romanzo breve che ha il sapore sanguinoso ed emozionante dei “dime novels” della Frontiera.

Siamo nel 1900, la città-isola di Galveston sta per essere sommersa da un uragano che le toglierà il titolo di rivale di New York. E il pugile “Lil” Johnson, che sarà il primo campione nero dei pesi massimi, ha conquistato un titolo che indispone i bianchi. I quali pagano un vero professionista per batterlo sul ring, se possibile ucciderlo. Ma durante l’incontro si scatenerà la furia della natura. È una storia vera, che Lansdale non ha solo romanzato: ha raccontato al di là di ciò che si sa. Tra prostitute rosse, guantoni e rasoi, sudore e linimento, rabbia razzista e orgoglio di combattenti, un bambino inchiodato per il polso a un palo per salvarlo dalle acque, questa è pura epica.

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