l'editoriale
Cerca
29 Settembre 2022 - 08:46
C’è stato un tempo in cui l’essere viaggiatori, e scrivere resoconti di viaggio, dava prestigio e procurava fortuna: questo era tanto più vero nel caso dei pellegrinaggi alla Mecca, soprattutto da parte di quei musulmani che vivevano nell’Europa maomettana, come era per Al Andalus, ossia la parte araba della Spagna. E da qui, all’età di 38 anni, nel 1184, lasciando una tranquilla carriera di dignitario, era partito Ibn Jubayr, per un viaggio di oltre due anni verso la Mecca. Ma la parte che maggiormente può affascinarci, oggi, è quella terminale della sua “Rihla”, del suo diario: il ritorno che lo portò attraverso la Sicilia. “Viaggio in Sicilia” (Adelphi, 13 euro, a cura di Giovanna Calasso) è per l’appunto il resoconto di questo ritorno, dopo quasi due anni di pellegrinaggio, verso le coste spagnole.
«Sabato 28 del mese di jumada II, corrispondente al 6 di ottobre [1184], col favore di Dio verso i musulmani, ci imbarcammo su una grossa nave provvista d’acqua e di viveri, dove i musulmani presero posto separati dai Franchi. Vi salirono anche dei cristiani detti b.l.ghriyyun, i pellegrini di Gerusalemme, una folla da non potersi contare, da oltrepassare le duemila persone – Dio per sua grazia e bontà ci liberi al più presto della loro compagnia». Così comincia questo viaggio, dove il letterato Ibn, tra invocazioni ad Allah, indugia sui caratteri avventurosi del vento e dei marosi, sulla separazione tra cristiani e musulamani, sul grande mercato dove tutto si può comprare a bordo della nave e anche sulla prassi dei corpi dei defunti gettati in mare e i loro beni presi dal capitano. Poi, la Sicilia, in quel periodo sotto il dominio del franco Guglielmo II ma ancora abitata da musulmani, tanto che l’arabo era davvero lingua franca del Mediterraneo, anche tra i cristiani colti. Jubayr è colpito dal sovrano che pare saper leggere e scrivere in arabo, che dà soldi ai musulmani affinché possano permettersi di sbarcare; ma anche dai costumi delle donne siciliane che nelle loro feste ricordano le arabe, da questa commistione - tanti sono letterati e medici musulmani tenuti a corte -, pur con una convivenza non facile, e naturalmente dai fasti e l’opulenza della terra siciliana. Memorie di un viaggiatore curioso, suo malgrado ambasciatore di due mondi in una sola grande isola.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..