Lo guardi e pensi a un abate Faria redivivo, con quei capelli e quella barba: sta lì e distribuisce biglietti ai passanti, foglietti riempiti di aforismi, pensieri, lezioni filosofiche. Armando Lucenti, questo il suo nome, è un piccolo enigma che Mattia, giornalista quarantenne di un quotidiano di provincia, vuole svelare. E la lunga, e con difficoltà ottenuta, intervista sarà un viaggio nella scoperta di questo uomo misterioso e affascinante, ma anche il lungo percorso che Mattia dovrà essere affrontare per essere un uomo nuovo, un uomo «oltre». “Anime tormentate” (Setti - mo Sigillo, 22 euro) di Cesare Ferri è un romanzo particolare, a partire dal “trucco” che l’autore presenta fin dall’inizio: il protagonista è un personaggio ben noto dell’Ottocento, un uomo straordinario, un uomo «proveniente da una terra disabitata» calato ai giorni nostri: i suoi pensieri, la sua vorticosa esperienza umana sono quelli del Nostro, che sarà compiutamente svelato nell’ultima frase del libro, ma non sarà possibile non riconoscerlo per molti lettori, anche questo in fondo è il divertissement di Ferri. Armando è ultrasettantenne e cerca la solitudine, nella casa che divide con il fratello Michele, che, per la cura e il desiderio che l’opera di Armando sia conosciuta, appare come un epigono di Theo Van Gogh, fratello di Vincent. Nel lungo racconto che sottopone a Mattia lo vediamo protagonista di gesti estremi, rinchiuso per questo in un manicomio, condannato da innocente, ristretto in un penitenziario, intrappolato nella pulsioni di un’anima ribelle che cerca disperatamente «l’uomo». E con esso un dio, al quale sono stati rivolti «osanna al suo suicidio». Lo cerca e trova negli animali, perché non si può essere gli stessi dopo aver avvertito nella propria mano il battito del cuore spaventato di un micino. E nelle sue parole, Mattia - che non è solo l’espediente perché il protagonista sveli la propria storia come un ulisside - compie a sua volta il cosiddetto viaggio dell’eroe, attraverso la ricerca dell’amore: lui divorziato che passa attraverso una relazione le cui difficoltà affronterà da uomo piccolo, meschinamente aggrappato a un presunto orgoglio ferito. Da Giada a Katia, infine a Greta, passando per le parole di Armando e la figura di Carlotta, ossia «un amore puro» come spiega Paolo Scolari, docente di filosofia e antropologia, nel contributo in calce al libro. Carlotta è l’immagine che spinge Mattia a credere di nuovo in quel sentimento, in quel darsi, che possa permetterci di «dirci nostri per l’eternità». Dalle ribellioni solitarie giovanili, alla molotov contro la caserma dei carabinieri, la lunga parabola di Armando incrocia la tragedia di un Paese, il flagello del Covid che è la cesura anche nelle anime - non a caso tormentate - dei personaggi cui lascerà la sua eredità.
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ANIME TORMENTATEAutore: Cesare Ferri Editore: Settimo Sigillo Genere: Romanzo Prezzo: 22 euro
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