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Il campione di pugilato è stato trovato morto nelle acque del Tevere

pugile morto

È del pugile Alessio Zangrilli il corpo trovato nel Tevere ieri mattina. L’uomo era scomparso da Alatri lo scorso 20 ottobre. Per lui aveva lanciato un appello anche Clemente Russo. Il cadavere è stato riconosciuto dalla madre che, alcune settimane fa, si era rivolta alla trasmissione tv “Chi l’ha visto?” per cercare di rintracciarlo. Sul corpo, che dai primi rilevamenti sembra fosse in acqua da almeno una settimana, non sono stati trovati evidenti segni di violenza. Zangrilli si allenava nella palestra popolare di San Lorenzo, l’ultima volta era stato visto allontanarsi da casa da una vicina. Abitava in zona San Cleto (San Basilio). Negli ultimi tempi era apparso depresso dopo aver perso il lavoro come giardiniere a causa del Covid. Al vaglio degli onquirenti, gli scatti dei cellulari. Anche alla Palestra Popolare di San Lorenzo dove “Zangra”, come lo chiamavano tutti, si erano accorti che qualcosa non andava: «Ultimamente era molto taciturno - dicono i compagni di palestra -, di solito aveva una grossa parlantina, con il senno di poi possiamo pensare tante cose, ma lì per lì abbiamo pensato fosse solo un momento come capita nella vita di ognuno di noi. Un momento che non girava bene, non trovava lavoro, era un po’ più preoccupato». Aggiunge Mariano, lo storico allenatore della palestra: «Alessio ha una passione per il pugilato sconfinata, un ragazzo da ammirare. Aveva disputato finora una cinquantina di match che non sono pochi. Con alti e bassi, sconfitte e vittorie e aveva un notevole tifo, lo seguivano in tanti anche se non era di San Lorenzo e qui lo conoscevano tutti»

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