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Mostro di Firenze, Izzo: «La morte di Narducci? Solo una messinscena»

mostro di firenze gn
Il corpo trovato sul pontile di Sant’Arcangelo sul lago Trasimeno non sarebbe quello di Francesco Narducci. Il 13 ottobre 1985 sarebbe andato in scena uno scambio di cadavere servito a coprire la fuga del medico perugino il quale, da lì a pochi giorni, sarebbe stato scoperto per il coinvolgimento nei delitti del Mostro di Firenze. Sono queste le nuove conclusioni della commissione sui fenomeni criminali, presieduta da Nicola Morra. Conclusioni che faranno inevitabilmente discutere e che tirano in ballo anche la massoneria e l’esoterismo. La relazione giungerebbe a questo nuovo e singolare epilogo grazie alle rivelazioni di Angelo Izzo, il mostro del Circeo, sulla scomparsa in Cadore di Rossella Corazzin. Secondo quanto affermato da Izzo, la Corazzin, dopo essere stata rapita a Tai di Cadore, sarebbe stata portata alla villa dei Narducci sul lago Trasimeno. Un dettaglio che sarebbe stato confermato dalla conoscenza particolareggiata di Izzo della location umbra: una strada bianca, la disposizione delle stanze e la terrazza coperta con sguardo sul lago dove sarebbe stata tenuta la cerimonia chiusa dalla morte della Corazzin. Un legame, quello tra il Mostro del Circeo e Narducci, che sarebbe nato in una chiesa templare di San Bevignate, a Perugia, proseguito poi ad alcune riunioni monarchiche ad Arezzo negli anni 70. Secondo Izzo, il medico perugino avrebbe fatto parte della “Rosa Rossa”, un ordine che potrebbe essere il responsabile di alcuni dei delitti più importanti della storia giudiziaria italiana e internazionale, ricorrente nelle indagini sul Mostro di Firenze e non solo. Narducci avrebbe anche fatto parte del gruppo dei “Nove Angoli”, un ordine satanico-nazista dedito ai sacrifici umani. E sarebbe stato proprio il satanismo il motivo del duplice omicidio del 14 settembre 1974 nel Mugello. Izzo ha spiegato che il Narducci gli avrebbe descritto gli aspetti più esoterici dell’assassinio di Pasquale Genticore e Stefania Pettini, le uccisioni che secondo la commissione rappresentano “l’inizio” del Mostro. Per dare forza alla tesi che vede Narducci coinvolto in questi omicidi, i commissari hanno voluto ascoltare anche Giampiero Vigilanti, il pratese, oggi ultraottantenne, ultimo tra gli indagati per la vicenda.
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