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PROFONDO GIALLO - L'altra ragazza si è salvata per miracolo

Dopo aver ucciso Giulia voleva farla a pezzi e poi dare fuoco ai resti. Arrestato dai carabinieri, confessa senza una lacrima

Alessandro Impagnatiello aveva anche un'altra fidanzata, entrambe aspettavano un bambino da lui

Vittima e carnefice

Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano

Ha tentato di bruciare il cadavere di Giulia Tramontano due volte, prima con l’alcol e, successivamente, con la benzina, ma i suoi sforzi si sono rivelati infruttuosi. In tal modo, Alessandro Impagnatiello sperava di cancellare definitivamente ogni traccia della donna che era diventata un problema per lui.

Freddo e spietato
Nonostante le circostanze, Impagnatiello ha confessato senza mostrare alcuna emozione. Era ormai chiaro al sostituto procuratore Alessia Menegazzo, all’aggiunto Letizia Mannella e ai carabinieri ciò che era accaduto alla povera Giulia, grazie alle prove e agli elementi raccolti dagli investigatori poco dopo la sua scomparsa. Ciò che emerge dalla vicenda è la figura di un uomo che, per oltre un anno, ha mantenuto due relazioni parallele con due donne diverse, entrambe rimaste incinte. La sua vita era un intricato intreccio di menzogne e tradimenti che ha ceduto sotto il peso delle sue stesse bugie, quando la vittima ha scoperto l’esistenza dell’altra donna, che a differenza di Giulia, aveva deciso di interrompere la gravidanza.

Ciò che emerge dalla vicenda è la figura di un uomo che, per oltre un anno, ha mantenuto due relazioni parallele con due donne diverse, entrambe rimaste incinte

Lui, lei e l’amante
La situazione si è complicata ulteriormente quando le due donne hanno deciso di incontrarsi con Impagnatiello presso l’Armani bar di Milano, dove lavorava come barista. (Il gruppo Armani ha comunicato che aveva sospeso Impagnatiello dal lavoro «già durante i giorni delle indagini» e ha espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia di Giulia Tramontano).
Sabato scorso, Impagnatiello ha deciso di fuggire, lasciando le due donne da sole nel bar. Giulia Tramontano e l’altra, una ragazza di nazionalità italo-inglese, hanno trascorso molto tempo parlando tra loro e hanno capito di essere state ingannate per tanto tempo da un uomo che prima di loro aveva avuto un figlio da un’altra donna ancora.

Agguato in casa
Durante l’interrogatorio, l’italo-inglese ha rivelato che si era immediatamente stabilito un forte legame di solidarietà tra lei e Giulia. Tuttavia, la tragedia attendeva Giulia Tramontano quello stesso pomeriggio a casa sua, quando è rientrata intorno alle 19 e ha inviato un messaggio a un’amica in cui confidava di sentirsi «turbata». È in quel momento che la tragedia si è consumata. L’uomo, forse già in attesa all’interno dell’abitazione, ha aggredito Giulia colpendola ripetutamente con un coltello fino a ucciderla. Mentre il corpo giaceva na terra, Impagnatiello ha tentato di smembrarlo, ma senza riuscirci, e ha cercato di eliminare le macchie di sangue che si erano diffuse ovunque. Le telecamere di sorveglianza lo hanno ripreso mentre usciva dal condominio portando con sé sacchi della spazzatura che contenevano gli stracci che aveva utilizzato per cancellare le prove, ma che poi sono stati trovati dai carabinieri grazie all’uso del luminol. Tornato a casa, ha persino tentato di manomettere il profilo WhatsApp di Giulia, inviando messaggi ai suoi familiari e amici in cui scriveva: «Sono stanca, vado a letto». Successivamente, Alessandro Impagnatiello ha trascinato il cadavere di Giulia Tramontano fino al garage di casa e lo ha nascosto nel bagagliaio della sua auto, con cui si è poi recato nel luogo in cui il corpo è stato ritrovato dai carabinieri durante la notte. L’operato tempestivo dei carabinieri e dei magistrati è stato decisivo per la soluzione del mistero di Senago.

ornato a casa, ha persino tentato di manomettere il profilo WhatsApp di Giulia, inviando messaggi ai suoi familiari e amici in cui scriveva: «Sono stanca, vado a letto»

Indagini rapide
Come spesso accade nei casi di omicidio, quando gli investigatori riescono a raccogliere indizi nelle prime 24-48 ore, il cerchio si stringe attorno ai principali sospettati. La procura ha disposto l’arresto di Alessandro Impagnatiello con le accuse di omicidio volontario premeditato, aggravato dai futili motivi, dalla crudeltà e dal rapporto di relazione con la vittima. L’uomo è stato anche accusato di occultamento di cadavere, avendo cercato di bruciare il corpo due volte. Inoltre, è stato imputato per la provocata interruzione illegale della gravidanza.

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