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Le discariche a cielo aperto: emergenza rifiuti in 5 paesi

Discariche
Il Basso Canavese sembra essere la zona preferita per l’abbandono di qualsiasi tipo di rifiuto. Dai sacchetti dell’immondizia ai residui industriali non c’è paese che non sia stato colpito dal fenomeno, spesso in maniera reiterata. Il caso storico è senz’altro quello della superstrada 460 che collega Torino a Rivarolo attraversando diversi comuni. Qui negli anni abbiamo segnalato più volte il fenomeno di abbandono di rifiuti lungo le piazzole di sosta. Ripulite, bonificate ma nuovamente sporcate dai soliti ignoti. 

Fra Leini e Lombardore, complici diverse aree di sosta i casi più eloquenti. Rifiuti domestici, mobili ed elettrodomestici che si potrebbero portare tranquillamente presso gli ecocentri vengono abbandonati al volo dagli automobilisti. Altra zona martoriata da anni dalle discariche è la regione Cravero a Volpiano. La zona si snoda dalla provinciale che collega Settimo a Volpiano sino all’area dei laghetti e del deposito Agip. Qui, approfittando di strade isolate, della presenza di boschi e viottoli che attraversano i campi coltivati da anni si continuano ad abbandonare rifiuti sia da parte di aziende edili o carrozzieri che da semplici cittadini.

Rispetto al passato i controlli hanno scoraggiato l’abbandono ma anche se in maniera meno accentuata le discariche non sono mai scomparse. Nell’ultimo mese i maggiori comuni del basso canavese, Volpiano e San Benigno hanno dato un giro di vite contro gli incivili. Il primo comune, grazie al recente potenziamento della videosorveglianza ha “pizzicato” ben venti abbandonatori che sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di IvreaA San Benigno invece sono stati più temerari e non hanno scelto luoghi isolati o le campagne ma le vicinanze del palazzo municipale. Beccati e denunciati grazie alle telecamere sono stati obbligati alla rimozione dell’immondizia.
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