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«Piscina, vigili, biblioteca e banche: abbiamo perso i servizi essenziali»

municipale mirafiori sud

Banca, carabinieri, vigili, biblioteca, piscina. Un quartiere spogliato negli ultimi anni di molti servizi essenziali. Soprattutto l’addio della municipale, a settembre 2020, è stato visto come l’ultimo affronto ai cittadini di Mirafiori Sud. Un edificio, via Morandi, che potrebbe rinascere con dei progetti per il welfare di Atc, che ad agosto aveva chiesto al Comune la disponibilità dell’immobile. Ad oggi, vuoto, e dentro ci cresce l’erba. «I vigili erano una presenza importante - spiega Dionigi Arato del comitato Mirafiori Borgata -. Per noi, anche solo vedere le auto che entravano e uscivano dalla sede, significava molto. Voleva dire che c’era una “presenza”». I cittadini di Mirafiori Sud avevano tentato di scongiurare il trasloco dei civich, tra petizioni e sit-in. Ma alla fine, la municipale se n’è andata in via Pinchia. Qualche anno prima, le valigie le avevano fatte i carabinieri di via Plava, dove adesso c’è un co-housing. Arato fa la conta degli altri servizi perduti: «Avevamo la biblioteca civica al Primo Levi, la piscina al complesso E13. Non ci sono più. E ci chiudono pure le banche». L’ultima, l’Unicredit di via Farinelli.

Servizi importanti, come bus e tram. Forse il più grande grattacapo, oggi, per chi abita nel quartiere. Sono 549 le firme raccolte per protestare contro la rivoluzione dei trasporti della giunta Appendino. «Togliere il 18 è stato sbagliato», dice Arato. Riferimento a uno dei bus più frequentati dagli abitanti del quartiere, pensionato dal nuovo 8. Ora la richiesta al Comune è di prolungare il 34 lungo via Ventimiglia per raggiungere la zona degli ospedali, e l’8 fino alla stazione ferroviaria del Lingotto oppure fino a piazzale Caio Mario. Il 17 febbraio il Comune dovrà dare risposte al quartiere. Che le aspetta anche per altre questioni, ad esempio i monumenti. «Quello in memoria del Campo Volo - dice Arato - è abbandonato. Fa male vederlo così. E’ in uno stato squallido». Si tratta dell’opera di strada delle Cacce, di fronte al Centro nazionale delle ricerche. Da anni, circondata da sterpaglie e degrado.

E poi c’è la Bela Rosin. In questo caso, niente degrado, ma il Mausoleo è inaccessibile ai soggetti disabili. «Una persona in carrozzina non può accedervi perché ci sono gli scalini. Un monumento così prestigioso dev’essere accessibile a tutti». Proprio lì vicino, c’è una targa, ai ruderi del castello di Mirafiori. Anzi, c’era una targa. Vandalizzata. Ora è al sicuro presso gli Orti Generali. «Verrà rimessa - dice Arato - ma speriamo che non venga più divelta».

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