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22 Febbraio 2022 - 08:00
«È stato lui. È lui che mi ha picchiato». “Lui” ovviamente ha un nome e un cognome, che però non si possono scrivere in quanto secretati dalla Procura. L’uomo che ha fatto quel racconto ai carabinieri della compagnia di Rivoli infatti è morto poche ore dopo e adesso “lui” è ricercato per omicidio.
A chiedere aiuto è stata proprio la vittima del pestaggio, Andrei Danila, un senzatetto romeno di 52 anni che da tempo ormai viveva in una baracca ricavata in un sottopassaggio della tangenziale a Collegno, a metà strada tra l’Ikea e il centro commerciale La Certosa. Una presenza, la sua, che era passata inosservata praticamente a tutti, anche per via del luogo scelto per il suo rifugio, non visibile dalla strada: inoffensivo, non aveva mai creato problemi (in passato solo delle denunce per qualche piccolo furto) e per lui non si erano mai attivati, in quanto mai sollecitati, ne il Comune ne le associazioni che seguono i senzatetto. È da lì, da quella che era la sua casa, che domenica pomeriggio l’uomo ha chiamato il 112: «Aiutatemi, sono stato picchiato. Sto male».
Sul posto sono intervenuti, oltre ai sanitari del 118, i carabinieri. Quando è stato trovato, Andrei era ancora in grado di parlare e così ha raccontato quanto avvenuto: «Sono stato picchiato questa mattina - ha detto ai militari - da “lui”, un altro senzatetto, romeno come me. Poi sono tornato qui, ma sto sempre peggio». Poche parole, sufficienti per mettere i carabinieri sulle tracce dell’aggressore ma non per chiarire del tutto quanto avvenuto. In particolare, al racconto mancano due elementi fondamentali: il luogo e il motivo dell’aggressione. Andrei però non era in grado di proseguire: le ferite alla testa erano troppo gravi e l’ambulanza l’ha trasportato di corsa al pronto soccorso dell’ospedale di Rivoli, dove purtroppo è morto poche ore dopo il ricovero.
Le indagini, coordinate dal pm Rossella Salvati, ora sono mirate a rintracciare il fuggitivo, un romeno con alle spalle piccoli precedenti per reati contro il patrimonio. Sotto sorveglianza sono in particolare tutti i luoghi e i mezzi che potrebbero essere utilizzati da un senzatetto per scappare dalla zona come stazioni ferroviarie, treni e autobus. Ovviamente, quando sarà trovato e fermato, bisognerà poi verificare il racconto fatto dalla vittima, e anche per questo i particolari rivelati dagli investigatori sono scarni. Infine, bisognerà attendere l’esito dell’autopsia che sarà effettuata verosimilmente nelle prossime ore per poter confermare che il decesso di Andrei è stato in effetti causato dall’aggressione. Ovviamente all’appello manca l’arma del delitto che però potrebbe non esistere: la prima ipotesi è che il 52enne sia stato colpito a mani nude. Calci e pugni. Massacrato per un motivo ancora sconosciuto. «Sono molto addolorato per questa violenza orribile - è il commento del sindaco di Collegno, Francesco Casciano -. La nostra è una città attenta e inclusiva, purtroppo Andrei era sconosciuto alla nostra rete di solidarietà sociale e quanto accaduto ci ricorda quanto sia necessario investire nell’assistenza e nel soccorso delle persone più fragili, educando alla tolleranza». Dure critiche invece dalla sezione cittadina di Fratelli d’Italia: «Il Comune di Collegno si dovrebbe sentire complice di questa morte atroce e disumana. Continuando a tollerare baraccopoli abusive si è arrivato a questo. L’amministrazione deve attuare urgentemente un piano per eliminare questo fenomeno e dare assistenza a queste persone».
IL REPORTAGE: NEL RIFUGIO DI ANDREI RESTANO SOLO I GATTI [VIDEO]
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