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26 Febbraio 2022 - 07:25
È finita la fuga di Nicola Trajan, il presunto assassino di Andrei Danila. I carabinieri lo hanno catturato ieri sera, proprio nella zona della capanna di Collegno dove viveva il senzatetto barbaramente ucciso la scorsa domenica. Oggi Trajan sarà interrogato in Procura e dovrà decidere se fornire la propria versione dei fatti o avvalersi della facoltà di non rispondere. I carabinieri stavano cercando Trajan, 53 anni, già da domenica. Infatti il suo nome era stato fatto ai militari direttamente da Danila, 53 anni anche lui, poco prima di morire.
Era stato proprio il senzatetto, domenica pomeriggio, a chiamare il 112 per chiedere aiuto, spiegando che stava male perché era stato picchiato. Ambulanza e carabinieri lo avevano raggiunto nel suo rifugio, in un angolo sperduto di Collegno. Danila infatti si era sistemato in un sottopasso della tangenziale, a metà strada tra l’Ikea e il centro commerciale La Certosa, in un prato raggiungibile solo a piedi e non visibile dalla strada. Qui viveva con l’unica compagnia di alcuni gatti, utilizzando una vecchia bici rossa per spostarsi.
E proprio in questa zona, secondo quanto accertato dai carabinieri, sarebbe avvenuto il pestaggio di cui è accusato l’altro senzatetto romeno. I due si sarebbero incontrati domenica mattina ma la chiamata al 112 è arrivata alcune ore dopo. Probabilmente Danila sperava di cavarsela senza allertare le forze dell’ordine ma le sue ferite erano troppo gravi: secondo l’autopsia, aveva una emorragia alla milza, a causa dei calci, e la rottura della laringe, segno che il killer ha cercato anche di strangolarlo. Ai soccorritori, il senzatetto ha raccontato a grandi linee cosa era successo, facendo il nome di Nicola Trajan. Poi è stato trasportato all’ospedale di Rivoli dove, purtroppo, è morto poche ore dopo il ricovero.
A inchiodare Trajan sono quindi le parole di un uomo morente. I carabinieri, coordinati dal pm Rossella Salvati, dovranno ora cercare gli elementi necessari a confermare il racconto della vittima. Per questo sarà fondamentale l’interrogatorio cui sarà sottoposto oggi ma non solo. Altre prove potrebbero essere eventuali tracce di Dna trovate sul corpo della vittima, i tabulati telefonici che potrebbero evidenziare i contatti tra i due e aiutare a posizionare il sospetto sul luogo dell’omicidio, così come eventuali filmati delle telecamere di videosorveglianza dei centri commerciali e delle abitazioni della zona che di sicuro non possono aver ripreso l’omicidio ma in compenso potrebbero aver filmato i movimenti della vittima e dell’assassi - no prima e dopo il pestaggio fatale.
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