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«Salvate il nido delle cicogne»: una rivolta contro il Comune

cicogne nido gn

Sono arrivate a oltre 35mila le firme raccolte per salvare le cicogne che come ogni anno da ormai vent’anni sono volate a Pinerolo per far schiudere le loro uova e hanno fatto il nido sopra la ciminiera all’interno dell’ex setificio Vagnone di Abbadia Alpina, nei pressi della caserma dei vigili del fuoco in strada San Secondo.

Al posto della fabbrica, sarà presto costruito un supermercato e di conseguenza verrebbe abbattuta anche la ciminiera. A dare il via alla petizione su change.org è stata una residente della zona: «Per costruire un ennesimo supermercato hanno dato l’autorizzazione all’abbattimento della ciminiera che ospita una famiglia di cicogne stanziali - si legge nella petizione -. Sono ormai simbolo della nostra città. Le cicogne sono animali protetti e in questi giorni incominceranno a deporre le uova. Fermiamo la follia umana e salviamo un piccolo angolo di natura».

La questione è arrivata sui banchi del consiglio comunale e ha scaldato gli animi dopo che il consigliere Dario Mongiello (Pinerolo Trasparente) ha presentato un’interrogazione in cui si chiedevano le intenzioni per evitare lo sfratto degli animali. «L’attenzione dei cittadini è alta sulla questione per questo chiedo se si farà qualcosa in merito».

A rispondere è stata l’assessora Giulia Proietti: «Nel 2021 è stata portata una delibera in consiglio e ci accordammo per chiedere al proponente di garantire la risistemazione per le cicogne in un luogo e con caratteristiche simili a quelle della ciminiera. Abbiamo cercato di tutelare le cicogne, tant’è che è passata una delibera qualche settimana per spostare il nido quando queste non sono presenti all’interno. Sarà costruito un palo al parco della pace a totale onere del proprietario». Essendo l’intervento su suolo privato questo ha di fatto il diritto di abbattere la struttura, ma provvederà a sue spese a tutelare gli animali.

«Non è un intervento di cui vado fiero - commenta il sindaco - ma il piano regolatore approvato lo prevede, abbiamo tolto un vincolo che probabilmente era meglio non togliere. Potevamo combattere un po’ di più all’epoca, ma farlo ora diventa complesso. Si può anche tornare indietro o tentare la strada della conciliazione, ma esporremmo l’ente a un ricorso piuttosto difficile da vincere».

La petizione ieri mattina contava 35.653 firme. Tenendo conto che gli abitanti di Pinerolo sono 35.970, si può intuire come la polemica sia sentita in città e ne abbia ormai valicato anche i confini. «Possiamo provare a portare alcune strutture da qualche migliaio di euro e metterle in alcuni punti come piazza d’Armi o ad Abbadia dove le cicogne sappiamo che si posano. Anche se ovviamente si tratta di tentativi».

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