In Ucraina cadono le bombe, a Torino arrivano le granate. Per fortuna, gli scenari di guerra sono ben lontani dai nostri confini ma la preoccupazione che sale per gli possibili sviluppi dell’invasione russa comincia a causare i primi effetti pure qui. Ieri mattina una bomba a mano è stata trovata nel centro commerciale Piazza Paradiso di Collegno, sede di un supermercato IperCoop. Ed era probabilmente proprio quest’ultimo il vero bersaglio dell’atto intimidatorio, visto che l’ordigno era accompagnato da un biglietto dai toni inequivocabili: «Bastardi comunisti dovete morire tutti. Siete amici di Putin e traditori. Prima o poi ci vendicheremo. C’è un regalo per voi». E poi la firma: «Amici del popolo».
A dare l’allarme è stato un addetto alle pulizie che ha notato una scatola di cartone abbandonata nel parcheggio sotterraneo, vicino ad alcune auto. L’uomo si è insospettito e ha chiamato il 112, così sul posto sono intervenuti i carabinieri - incaricati delle indagini - e gli artificieri della polizia. Sono stati questi ultimi a scoprire che non si trattava del “solito” falso allarme: all’interno del pacco c’era infatti una bomba a mano OD82, in dotazione all’esercito per le esercitazioni. In pratica, un vero ordigno ma dalla carica esplosiva limitata rispetto alle armi da guerra.
Nella scatola, oltre alla rivendicazione, c’erano anche un cavo elettrico e una confezione di pastiglie vuota. Messa in sicurezza la bomba e l’area, il parcheggio è stato riaperto mentre il centro commerciale non ha mai interrotto la propria attività. Gli artificieri hanno poi accertato che la bomba a mano, che aveva la spoletta inserita, non poteva comunque esplodere. Un atto dimostrativo quindi, per il quale i dubbi sono tanti. A cominciare dagli autori, gli “Amici del popolo”: una firma inedita.
Il riferimento potrebbe essere quello all’omonimo libro in cui Lenin teorizzava per la prima volta l’idea di un’alleanza rivoluzionaria tra operai e contadini come principale mezzo per rovesciare lo zarismo (Putin è soprannominato lo zar). Anche se ovviamente quel «bastardi comunisti» sarebbe stato poco apprezzato da Lenin stesso. Saranno i carabinieri a dover chiarire se davvero esiste un gruppo di «Amici del popolo» o se non si tratti, come appare più probabile, dello sconsiderato gesto di un isolato mitomane.
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Le indagini seguono in particolare due piste. La prima è quella della ricerca di tracce o impronte che potrebbero essere state lasciate sulla scatola o sugli oggetti trovati all’interno. La seconda è quella tecnologica: i militari stanno acquisendo i filmati delle telecamere di videosorveglianza del centro commerciale e delle zone limitrofe per cercare di individuare chi ha portato lì la bomba a mano. La Coop non aveva mai ricevuto intimidazioni o minacce e, al momento, da parte delle forze dell’ordine non sono state adottate particolari misure di protezione a Collegno e per gli altri punti vendita della catena.
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