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L’ospedale al posto dell’Olivetti: sale operatorie a Palazzo Uffici

ospedale canavese ivrea
Il nuovo ospedale del Canavese va fatto a Palazzo Uffici di Ivrea, in posizione strategica, eviterebbe consumo di suolo e rilancerebbe il sito patrimonio Unesco. Ad affermarlo sono stati ieri mattina Alessandro Busci, manager di Prelios Sgr (la società proprietaria degli immobili della ex Olivetti), Virginia Tiraboschi, senatrice di Forza Italia, e Stefano Campolongo, architetto della Fondazione Politecnico di Milano. Nella sala stampa di Palazzo Uffici Olivetti di via Jervis, gli ideatori del progetto hanno illustrato i motivi della scelta del sito come ottimale per il futuro nosocomio canavesano. «È un progetto di rigenerazione urbana in piena sintonia con le linee del Pnrr - ha dichiarato Busci -, un progetto che mira a recuperare i palazzi della ex Olivetti nel pieno rispetto della loro architettura, con la rigenerazione degli spazi e l’aggiunta solo in parte di nuove strutture. Il costo stimato delle opere è tra gli 80 e 100 milioni di euro». Alle parole del manager si aggiungono quelle della senatrice azzurra: «Mi tolgo dal mio ruolo politico - ha detto - per parlare da cittadina eporediese e canavesana, affrontiamo il progetto dal punto di vista tecnico e scientifico per offrire alla politica che dovrà decidere dove realizzare l’ospedale tutti gli elementi utili. Il sito di Palazzo Uffici soddisfa ogni aspettativa. È in una posizione strategica sia per la città che per chi arriva da fuori data la vicinanza del casello, prevede una ridottissima percentuale di consumo di suolo, è un’area già urbanizzata, permette di dare futuro e sostenibilità al patrimoni Unesco, allo sviluppo del territorio circostante, inoltre si presta a diventare un polo che unisce sanità, formazione e sviluppo e ricerca con l’incubatore di start up». Il nuovo ospedale: «Potrebbe diventare - spiega Campolongo -il centro di un sistema integrato e territoriale della sanità».
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