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05 Maggio 2022 - 08:28
Dopo le scorribande cittadine tra i cassonetti alla ricerca di cibo, i cinghiali hanno preso d’assalto anche il camposanto di zona Cavoretto. Il risultato è facile da immaginare: tra fiori e vasi rovesciati e fosse tra le tombe provocate dal continuo grufolare. Un “raid” che si sarebbe compiuto la scorsa settimana, ovviamente durante la notte. E che ha sorpreso i custodi che hanno aperto il cimitero la mattina successiva all’incidente. «È la prima volta che i cinghiali entrano in questo camposanto - spiegano da Afc -. Il campo danneggiato, tuttavia, è stato subito risistemato il giorno dopo. Del caso è stata informata anche la guardia forestale». Risolto anche il problema del guasto tecnico ai cancelli grazie all’intervento di Iren.
«SERVE UN PIANO» Quello ai danni del camposanto non è che l’ennesimo problema sollevato dal via vai degli ungulati per le strade e i boschi della collina torinese. Da un paio di anni, infatti, si segnala un aumento spropositato di questi animali che ormai la gente vede persino di giorno, lungo le strade e i viali. «A volte si spingono oltre il bosco di Cavoretto - racconta il consigliere di Lista civica della Circoscrizione 8, Roberto Passadori, autore di un ordine del giorno -, entrando anche nei cortili delle abitazioni private della colina». Forse sarà l’odore di cibo proveniente dai bidoni dell’organico, ma di sicuro c’è chi si è già detto preoccupato. Un bel guaio per i residenti, costretti a installare recinzioni più sofisticate. «I cinghiali sono entrati anche nei nostri orti - continua Passadori -. Chiediamo alla Città Metropolitana un nuovo piano di contenimento, in quanto i nostri tentativi di tenerli a bada non sembrano bastare più. O comunque non sempre si rivelano efficaci».
TROPPI INCIDENTI Il piano di contenimento del cinghiale sul territorio della Città Metropolitana, attivo dal 2019, ha già portato alla luce numeri emblematici ma in epoca Covid si è rallentato notevolmente. Tuttavia si segnalano gli oltre 1.200 incidenti tra auto e ungulati. A cui sono seguite, fino al 2018, un alto numero di richieste di risarcimento danni. Spesso, infatti, chi torna a casa di sera (o chi esce dalla propria abitazione) rischia di imbattersi in cinghiali spaventati che, a causa della loro mole, possono provocare - seppur involontariamente - gravi danni ai veicoli in transito.
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