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07 Giugno 2022 - 08:38
«Agiorni registreremo presso l’Agenzia delle Entrate l’atto di concessione demaniale del Forte di Fenestrelle». Così Juri Bossuto presidente dell’associazione Progetto San Carlo Onlus. Un ultimo passaggio che permetterà ai volontari di gestire il bene storico per altri sei anni, dovendo però fare i conti, già in partenza, con un buco da un milione di euro.
«L’assenza di un Tavolo comune di confronto tra i soggetti pubblici e i concessionari ha creato una situazione pericolosa di stallo. Le accuse e lo svilimento attuato contro i membri dell’Associazione, accusati di non essere professionali hanno determinato una sensazione di sconforto iniziale a cui è seguito in compenso un grande desiderio di riscatto». Il rinnovo della concessione demaniale è stato infatti un traguardo difficile da raggiungere per la San Carlo.
«L’attuale nuova concessione impegna il concessionario a compiti e obblighi davvero gravosi, tra cui il pagamento dell’Imu e il rilascio della certificazione energetica per l’intero comprensorio. Oltre all’Associazione Progetto San Carlo nessun altro soggetto ha presentato l’offerta per acquisire la gestione della fortezza». Il bando prevedeva come unico criterio di assegnazione la maggior offerta. «La nostra offerta ha scongiurato il rischio che la fortezza rimanesse chiusa ed inattiva per chissà quanto tempo e con conseguenze devastanti per il monumento settecentesco».
Tuttavia il futuro del Forte è ancora tutto da scrivere. Nelle more delle procedure di rilascio della concessione, infatti è stato revocato il contributo regionale di 500mila euro destinato a interventi vari da realizzare al Forte delle Valli, cioè il rifacimento del tetto del quartiere di mezzo e del tetto della chiesa, e al Forte San Carlo, ovvero l’ultimazione locale servizi aggiuntivi sulla piazza d’armi. Sono inoltre a rischio anche i 50mila euro stanziati dalla Fondazione Crt a cofinanziamento dello stesso progetto. E a mancare sono anche i 500mila euro, assegnati dalla Regione Piemonte, che sarebbero serviti per la messa in sicurezza della Ridotta Carlo Alberto e per interventi di sistemazione della strada di accesso al Forte.
La speranza della Onlus ora è riuscire comunque a valorizzazione il Forte più grande d’Europa. «Auspichiamo che le attenzioni manifestate nei riguardi della fortezza da molti enti pubblici durante la costruzione del nuovo atto di concessione e che hanno conferito alla stessa il termine di “Bene faro”, siano fattivamente riscontrabili anche nei prossimi anni con impegni anche economici precisi e puntuali».
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