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Lago Piccolo non balneabile: «Troppo letame e fertilizzanti»

lago piccolo

Un lago promosso, uno bocciato e uno rimandato. È questo il bilancio dei campionamenti eseguiti nelle acque lacustri torinesi da la Goletta dei Laghi di Legambiente.

Gioie e dolori arrivano da Avigliana, dove il lago Grande anche quest’anno passa l’esame a pieni voti mentre il suo “fratello” più piccolo si appresta a vivere l’ennesima estate con il divieto di balneabilità. «I campioni prelevati da Legambiente e analizzati da Arpa - spiega Federica Sisti, responsabile della campagna per Legambiente Piemonte - hanno infatti rilevato una elevata concentrazione di Escherichia Coli ed Enterococchi fecali, in particolare nei pressi del Rio Freddo (valori doppi ai limiti i legge) e del Rio Grosso». Purtroppo, non una sorpresa: «È un problema ben noto - spiega il sindaco, Andrea Archinà -. Nel corso degli anni abbiamo eliminato l’inquinamento dal Lago Grande, che ora si fregia delle 5 Vele di Legambiente, ora cercheremo di fare altrettanto con quello Piccolo. Il vantaggio è che sappiamo già dove intervenire». Nel mirino c’è la zona della torbiera di Trana, su cui insistono una ventina di aziende agricole che scaricano i resti di letami e fertilizzanti nei rii che sfociano nel lago Piccolo. A loro si somma chi non ha i campi nella zona ma scarica - illegalmente - lo stesso nei corsi d’acqua.

«Purtroppo - spiega Gianfranco Guerrini, consigliere metropolitano all’Ambiente - la soluzione non è nelle sanzioni. Non è possibile controllare 24 ore su 24 tutti i corsi d’acqua. Bisogna incentivare e convincere gli agricoltori a cambiare prodotti e metodologie». Per questo è stato avviato un tavolo di confronto con tutti i Comuni interessati che però è stato rallentato dal commissariamento del Comune di Trana. «La sfida - dicono all’unisono Archinà e Guerrini - ora è ripulire il lago Piccolo e rendere balneabili anche le sue acque». Nel frattempo, i bagni restano vietati sia alle persone che agli animali domestici, ma il divieto viene costantemente ignorato. «I rischi - sottolinea Sisti - sono evidenti. Bisogna imparare a rispettare i divieti».

Il lago “rimandato” è invece quello di Viverone, dove sono stati eseguiti campionamenti in 4 punti differenti e due sono risultati fuori norma. Nel dettaglio, nei limiti sono risultate le acque prelevate presso il il Lido di Piverone e alla fine di strada Cocuello, mentre valori doppi a quelli di legge sono stati registrati alla foce della roggia Piverone e alla fine di strada Messeria-Venaria. «I risultati ottenuti da questa edizione di Goletta dei Laghi sono in linea con le edizioni precedenti. Abbiamo rinvenuto le stesse criticità, accentuate anche dall’emergenza siccità - conclude Federica Sisti - Alcuni punti di campionamento quest’anno li abbiamo trovati quasi privi d’acqua, con il risultato di concentrazioni maggiori nelle analisi microbiologiche».

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