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Massacrati nel giardino a colpi di badile in testa dai ladri sorpresi in casa

mattie ladri

Hanno sorpreso i ladri in casa loro e sono stati pestati a sangue con un badile e con il calcio di una pistola. Un’arma, tra l’altro, carica e pronta a sparare.

È terminato con tre feriti - le due vittime e uno dei rapinatori - il tentativo di furto in una villa di Mattie, avvenuto lo scorso giovedì. Un assalto finito nel sangue ma che avrebbe potuto finire molto peggio, visto che i malviventi, una volta scoperti, invece di fuggire hanno ingaggiato una violenta colluttazione con i padroni di casa, padre e figlio. Un episodio che ricorda quanto avvenuto nel giugno 2021 a Piossasco, dove un architetto 49enne, Roberto Mottura, sorprese i ladri in casa e venne ucciso a colpi di pistola. Un’arma, carica, era infatti presente pure questa volta ma per fortuna è stata utilizzata “solo” come oggetto contundente e non per sparare.

Tutto comincia quando i padroni di casa - madre, padre e figlio (di cui non riveliamo l’identità per tutelarne la sicurezza) - escono da una villa di via La Losa. Un’abitazione che evidentemente era tenuta sotto controllo dai due ladri, visto che passano pochi minuti e sul telefono dei padroni di casa arriva un messaggio: è il sistema antifurto che è scattato, segnalando un tentativo di intrusione. La famiglia fa immediatamente dietrofront e arriva in tempo per sorprendere i due malviventi, con il volto coperto da un passamontagna, mentre tentano di lasciare l’abitazione. Padre e figlio, rispettivamente di 66 e 30 anni, non si fanno intimorire e saltano addosso ai due ladri, mentre la mamma impugna il cellulare e chiama i carabinieri. I militari della compagnia di Susa impiegano pochi minuti ad arrivare sul posto, ma nel frattempo nel giardino della villa si scatena una vera e propria lotta per la sopravvivenza. Uno dei due malviventi, Aldion Topuzi, un pregiudicato albanese 35enne, impugna la pistola, una Beretta poi risultata essere stata rubata addirittura più di 30 anni fa, e si accanisce contro il 30enne, colpendolo al capo più volte con il calcio dell’arma ma viene a sua volta raggiunto da più colpi al volto e non trova il modo di fuggire. Il complice invece riesce ad aprirsi una via di fuga a colpi di badile, con il quale infierisce contro il 66enne prima di saltare su uno scooter e scappare.

Topuzi viene arrestato per tentata rapina in concorso e finisce, insieme alle sue due vittime, al pronto soccorso dell’ospedale di Susa. Le prognosi sono pesanti: per il padre 30 giorni per traumi al volto e alla spalla, al figlio 40 giorni per un trauma cranico con fratture alle ossa del volto. Frattura del naso anche per l’albanese che però se la cava con soli 20 giorni.

Ora le indagini dei carabinieri proseguono con un duplice obiettivo. Il primo, ovviamente, è quello di identificare e individuare il complice del rapinatore. Per questo si punta sui tabulati telefonici dell’arrestato e sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona. Il secondo è quello di capire se i due possano essere i responsabili di altri furti, riusciti o tentati, compresa una effrazione segnalata sempre a Mattie proprio giovedì.

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