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Dimesso tre volte dall’ospedale: cinque medici sotto inchiesta

ospedale chivasso gn

Pensionato di 72 anni di Mazzè muore due settimane dopo l’incidente stradale che lo ha coinvolto. E dopo essersi recato per ben tre volte al Pronto soccorso dell’ospedale di Chivasso: per questo, come atto dovuto, è partita un’inchiesta per il reato di omicidio colposo, per cui sono indagati l’investitore e cinque medici.

La Procura eporediese del procuratore Capo Gabriella Viglione vuole vederci chiaro nella delicata vicenda che ha come vittima Tommaso Zanino, 72 anni, pensionato residente a Mazzè e deceduto il 24 agosto scorso. Per questo motivo ha incaricato il sostituto procuratore Alessandro Gallo di aprire un fascicolo di indagine a carico di sei persone coinvolte a vario titolo nella vicenda.

L’incidente era avvenuto a Mazzè il 10 agosto quando Zanino era stato investito a bordo del proprio scooter da un veicolo condotto da un 84enne. In quell’occasione era stato soccorso e portato la prima volta al nosocomio di Chivasso dove, dopo i controlli e le medicazioni del caso, lo avevano dimesso per leggeri traumi.

Secondo quanto sostenuto dall’accusa, nei giorni seguenti il pensionato canavesano continuava a lamentare continui dolori. Per questo è tornato altre due volte al Pronto soccorso di Chivasso. E, in entrambe le occasioni, le visite si sono concluse con le dimissioni. Negli ultimi giorni, però, le sue condizioni di salute sono rapidamente peggiorate. Al punto che non è stato più possibile salvargli la vita: il 24 agosto è deceduto.

È a questo punto che la Procura di Ivrea ha deciso di aprire il fascicolo di indagine, iscrivendo sia l’84enne conducente che lo ha investito sia i medici dell’ospedale di Chivasso che lo hanno preso in carico nei tre diversi ricoveri. Nel frattempo i magistrati hanno disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte e per capire se ci siano state responsabilità da parte del personale sanitario. La questione sarà appunto comprendere se a causare la morte siano state le conseguenze dell’incidente e se, nel caso così fosse, i vari ricoveri avrebbero potuto evitare l’esito fatale del decorso dall’incidente al decesso. Ora la figlia di Tommaso Zanino dovrà attendere l’esito dell’esame autoptico e il nulla osta del magistrato prima di poter procedere con il funerali del suo papà.

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