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30 Dicembre 2022 - 09:03
Appelli, chiamate alla lotta e “minacce” neanche troppo velate: «Se il sindaco della Città metropolitana non vuole crearsi una “seconda Valsusa”, gli consigliamo vivamente di abbandonare il progetto della Tangenziale est».
Il suggerimento parte dai giovani ambientalisti di Fridays for Future ed è stato subito condiviso dal Comitato No Tangest. Tutto mentre i politici interessati si dividono fra favorevoli e contrari, la Coldiretti teme per il consumo di suolo e le aziende di trasporti sperano che sia la volta buona per veder chiuso l’anello attorno a Torino.
Sono tutte reazioni scatenate dall’annuncio di Stefano Lo Russo e Jacopo Suppo, sindaco e vice sindaco della Città metropolitana: «Nel 2023 spenderemo 100mila euro per uno studio di fattibilità sulla futura Gronda est, che sarà meno impattante rispetto alla Tangenziale e potenziare l’attuale viabilità tra Chieri e Chivasso».
Sono bastati pochi minuti e subito si è espresso il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici: «La Città Metropolitana dimostra ancora una volta di non avere tra le proprie priorità lo stop al consumo di suolo. Anzi, ci pare che il primo impegno sia rispolverare progetti di viabilità risalenti agli anni ’90 e 2000. Noi difenderemo i campi, le produzioni agricole e i paesaggi». Obiettivi simili a quelli del Comitato Non Tangest, che ha subito aggiornato il nome in Coordinamento No Tangest-No Gronda: «Non vogliamo più un euro nè un metro per il trasporto privato di merci e persone. Abbiamo chiesto un incontro alla Città metropolitana per evitare che un territorio Unesco vada perduto». Aggiungono i Fridays for Future di Chieri: «Siamo pronti a mobilitarci perché diciamo nuovamente no a un progetto che cementifica una grandissima area, porta inquinanti cantieri e farà aumentare il passaggio di camion e auto». Su questo punto è d’accordo anche chi lavora a bordo di questi mezzi e, al contrario, spinge per l’opera: «Oggi gli autisti sono costretti a fare il giro di tutta la tangenziale per andare dall’altra parte della collina - ricorda Antonio Berto, titolare dell’omonima ditta di trasporti di Andezeno - La tangenziale è necessaria ma se ne discute da decenni: speriamo che non sia troppo tardi. Di questo passo, mi viene da pensare che saranno le mie nipotine a vederla realizzata».
Segnala un problema simile Carlo Giacometto, ex deputato di Forza Italia e attuale consigliere comunale di Brusasco: «Speriamo che non sia l’ennesima iniziativa spot, prontamente riposta nel cassetto. L’importante è che, dopo l’ennesimo progetto, tutti s’impegnino per trovare i fondi».
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