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10 Gennaio 2023 - 07:56
Ci sono voluti quasi tre anni ma il prossimo 20 gennaio comincerà finalmente il processo ai vertici di Ventures: sono i manager che avrebbero dovuto rilanciare l’ex Embraco di Riva presso Chieri e invece sono accusati di essersi intascati centinaia di migliaia di euro. I soldi sarebbero finito nei loro conti privati e in auto di lusso mentre l’azienda falliva e 400 persone sono state licenziate.
Tra dieci giorni esatti si terrà l’udienza preliminare del processo a carico di Gaetano Di Bari, i figli Luigi e Alessandra Di Bari, il marito di lei Carlo Noseda. Sono i vertici di Ventures, accusati di bancarotta fraudolenta dopo che, nel 2018, avrebbero dovuto rilanciare l’Embraco di Riva e produrre robot per pulire i pannelli fotovoltaici. Nei mesi successivi, però, gli stabilimenti si sono svuotati: non sono arrivati né macchinari né materiale. Gli operai andavano in fabbrica ma scopavano per terra e davano il bianco alle pareti.
Il progetto è poi cambiato più volte: si è parlato di depuratori d’acqua, bici elettriche e mattoncini tipo Lego. Finchè qualcuno ha cominciato a sospettare la fregatura: in 108 sono andati dai carabinieri per firmare un esposto. Da lì è partita un’inchiesta della Guardia di finanza, coordinata dal pubblico ministero Marco Gianoglio.
Secondo quanto ricostruito durante le indagini, Ventures ha ricevuto 12.680.758,88 euro fra il 16 luglio 2018 e 2 dicembre 2019. Il grosso della cifra sarebbe servito per pagare bollette e stipendi degli operai ma, secondo gli inquirenti, 2.753.861,12 euro sono “spariti”: l’ipotesi è che siano finiti nelle tasche degli imprenditori. Adesso si profila finalmente il processo nei loro confronti: in questi giorni ex dipendenti e sindacati stanno valutando se costituirsi parte civile.
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