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A Scalenghe in provincia di Torino

Il "niet" dell'azienda agli operai del salumificio Raspini. Un nuovo presidio

La scorsa settimana i lavoratori che picchettavano la ditta erano stati spostati a forza dai carabinieri

Sotto l'ombrellone

Lavoratori davanti all'azienda

Continua senza sosta lo sciopero con picchetto dei lavoratori della Raspini che da ormai sette giorni protestano davanti ai cancelli del salumificio di Scalenghe. «L’incontro della scorsa settimana non ha portato a nulla- spiegano dal sindacato Si.Cobas. -. Nonostante la piena disponibilità a un compromesso, l’azienda ha deciso di chiudere a ogni richiesta dei lavoratori, richieste che da anni si portano avanti. Tra queste le più importanti: il reintegro dei due lavoratori licenziati e un aumento dello stipendio per far fronte al caro vita». Questa mattina si è svolto un altro incontro tra i rappresentanti dei lavoratori, il sindacato e l’Adecco, assente l’azienda. «Speriamo in un risultato positivo che chiuda la vertenza».  La scorsa settimana il picchetto di lavoratori davanti ai cancelli della Raspini, si era concluso con lo sgombero da parte dei Carabinieri. 

 

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